Questa mattina a Villa Levi di Coviolo si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del progetto pilota “Neve e natura“.

Erano presenti Fausto Giovannelli, Presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, Luciano Correggi, Presidente di GAL Antico Frignano Appennino Reggiano, Davide Dazzi, sindaco del Comune di Ramiseto, Giulio Zucchi, professore ordinario della Facoltà di Agraria-Università di Bologna, Clementina Santi, Assessore alla cultura della Comunità montana, Annalisa Masselli, responsabile della Biennale del Paesaggio-Assessorato cultura e paesaggio Provincia di Reggio Emilia, Dario Torri, presidente della Cooperativa Succiso Valle dei Cavalieri.

L’intervento di Fausto Giovannelli ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra Università e Parco Nazionale nella direzione di sviluppare iniziative e strategie volte alla valorizzazione del patrimonio culturale, turistico e storico del nostro Appennino. Nell’ambito della conferenza stampa è stata anche firmata la Convenzione tra l’Università di Bologna e il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, proprio con la finalità operativa di poter creare sinergie strategiche di collaborazione reciproca che nella convenzione stessa vengono chiamate con il termine specifico di “campi di collaborazione”.
Il primo step di questa collaborazione vede la realizzazione del progetto “Neve e natura” grazie al quale oltre 100 studenti del triennio delle scuole medie superiori della provincia di Reggio Emilia saranno invitati a partecipare a tre stage di cinque giorni organizzati dal Parco Nazionale in collaborazione con il GAL Antico Frignano.
Come ha affermato Giovannelli stesso, il progetto vuole “valorizzare la neve come elemento della natura, grazie al quale Succiso in febbraio diventerà una stazione invernale, dove si impara a camminare sulla neve, a riconoscere le tracce degli animali, a vedere le differenze di paesaggio tra il giorno e la notte”. Dunque, neve, natura e cultura, come tre chiavi per conoscere e vivere il nostro Appennino con lo scopo di valorizzarlo in quanto luogo ricco di una sua tradizione e cultura importanti e non secondari a quello delle Alpi.

Luciano Correggi, Presidente del GAL, ha sottolineato a sua volta l’aspetto di recupero storico, culturale ed economico insito nel progetto stesso. Dalle sue parole: “Neve e natura vuole mettere insieme il massimo delle intelligenze: l’Università, con le sue competenze accademiche, il Parco con la sua decennale esperienza e il sapere della gente comune che vive sul posto”. “La valenza intrinseca – continua ancora Correggi – viene dal progettare dal basso per cogliere le esigenze del territorio”. Anche il sindaco di Ramiseto, Davide Dazzi, ha espresso soddisfazione per il progetto sottolineando lo sforzo per convogliare le energie di settori diversi, quali lo sport, il turismo e la formazione.

Clementina Santi, Assessore alla cultura della Comunità montana, ha sottolineato, da parte sua, l’originalità e la novità del progetto “che nulla ha a che fare con le classiche settimane bianche a cui eravamo abituati, durante le quali portavamo i ragazzi in Appennino o sulle Alpi concentrando l’attività solo sullo sport, molto spesso nella sua accezione agonistica”. Continua ancora la Santi dicendo che questa iniziativa vuole, invece, essere una scuola dell’Appennino nel senso più largo del termine; “una scuola cioè dove si impara a ri-amare e riconoscere l’Appennino come identità forte che ci parla attraverso più voci”.
Saranno sei classi che nell’ambito di tre settimane verranno ospitate nelle zone dell’Alpe di Succiso con l’idea fondamentale di offrire attività eterogenee: sport al mattino, momenti culturali al pomeriggio che prevedono anche importanti incontri con attori e persone la cui storia è legata fortemente alla montagna, da Maurizio Maggiani (scrittore e già protagonista del festival “Il Canto del Mondo”) ad Agostino da Polenza (celebre scalatore bergamasco che ha al suo attivo imprese come, tra le altre, le salite per la vertiginosa parete sud dell’Huandoy, del versante nord del K2 e del mitico Nanga Parbat).

Ultimo intervenuto è stato quello di Dario Torri della Cooperativa Succiso Valle dei Cavalieri che ha sottolineato la particolarità di metodo della scuola della montagna affinchè le classi partecipanti abbiano un approccio diverso alla natura e allo sci.

Le lezioni sull’economia, la geografia, l’agricoltura e i prodotti tipici del territorio saranno tenute da docenti delle università di Bologna, Modena e Reggio Emilia con le quali il Parco Nazionale sta definendo una convenzione.
Tutto il materiale, sci, calzature, bastoncini da neve e ciaspole per le attività di scuola di sport, nonché quello didattico necessario sarà fornito dall’organizzazione.
Sede principale degli stage sarà il Centro Visita del Parco di Succiso/Varvilla e i locali adiacenti della cooperativa “Valle dei Cavalieri”. Studenti e docenti alloggeranno in tre strutture ricettive, vicine e collegate con mezzi di trasporto appositamente forniti, presso Cooperativa terra delle Valli (Cecciola), il Rifugio di Pratizzano e Succiso (Cooperativa Valle dei Cavalieri).
I pranzi si svolgeranno per tutti a Succiso, alcune cene verranno invece proposte a tema nelle altre strutture ospitanti. Gli stage si svolgeranno nel periodo compreso tra il 12 febbraio e il 2 marzo e le attività avranno luogo dal lunedì al venerdì.
A ciascun partecipante sarà richiesto un contributo per vitto, alloggio, materiale didattico, noleggio attrezzature tecnico-sportive, scuola di sci di fondo, nordic walking, uso di ciaspole, lezioni, conferenza e intrattenimento, più le spese di trasporto (Reggio/Succiso e Succiso/Reggio) e assicurazione (già ordinariamente attivata presso le scuole per le uscite nonché per le attività sportive).
Ai ragazzi sarà suggerito ovviamente di dotarsi di abbigliamento sportivo invernale, compresi giacca a vento, maglione, guanti, berretto, scarponcini con ricambi.
Lo stage si concluderà con un’escursione (con sci, ciaspole o camminata nordica) tra Succiso e Pratizzano attraverso il panoramico Passo Scalucchia 1430 m, a cavallo tra Val d’Enza e Val Secchia. (11 km, tre ore circa).

Da questa esperienza pilota vuole prendere l’avvio una vera e propria “Scuola permanente di Ambiente e di Montagna” nel territorio del Parco.

Succiso
La scelta di questa località riveste particolare significato. Succiso è il paese di riferimento per visitare l’alta valle dell’Enza. Fu un centro importante del feudo dei Vallisneri (Succixio), in quella che era chiamata, un tempo come adesso, la Valle dei Cavalieri, a lungo contesa tra Reggio e Parma. Nel 1237 la famiglia dei Vallisneri, come altre in montagna, dovette sottomettersi al potente Comune di Reggio, ma mantenne l’investitura feudale ancora a lungo, anche sotto il dominio estense.
Succiso ha dovuto convivere con una frana vecchia di 8.000 anni fino al crollo delle antiche borgate avvenuto tra gli anni 1955-1970, da cui è nato il nuovo centro di Varvilla, per ospitare gli abitanti che hanno lasciato le case distrutte. A Succiso la scuola elementare ha chiuso da anni. Ora un’altra scuola riapre. Ed è un evento emblematico.
L’Alpe di Succiso è la montagna più alta nel tratto compreso fra i passi del Cerreto e della Cisa: ben 2.016 m sul livello del mare. Interamente in territorio reggiano, al di fuori del crinale appenninico principale, è una notevole struttura solcata da grandi canaloni. Alla sommità dell’Alpe di Succiso, nelle giornate più nitide, si possono ammirare verso sud un suggestivo panorama sul golfo di La Spezia, la Corsica, le principali isole dell’arcipelago toscano e verso nord la valle dell’Enza dall’alto ramisetano fino alla pianura Padana. L’iniziativa “Neve natura” mira a favorire il rilancio e la vitalità di una zona di grande rilevanza naturale e legata ad alcuni degli aspetti storici e tradizionali più vividi della montagna appenniniche.