La pericolosità della guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di droga, ma anche l’attenzione che non sempre viene riservata al trasporto dei bambini – fenomeni drammaticamente tornati di attualità in questi giorni – sono da tempo al centro della campagne per la sicurezza stradale promosse dalla Provincia di Reggio Emilia.


Già tra il 2002 e il 2003 Palazzo Allende è impegnata attivamente su questi fronti. Risale a quel periodo la realizzazione del depliant “Piccoli passeggeri. Grande precauzione” finalizzato a richiamare l’attenzione sulle condizioni di sicurezza che devono essere garantite anche ai bambini e che troppo spesso, purtroppo, vengono dimenticate. Distribuito allora direttamente a 4.000 bambini delle scuole elementari perché fossero loro stessi a sensibilizzare le famiglie, altre 2.000 copie del depliant sono state distribuite circa un anno fa anche nei Reparti Pediatria, Maternità e Pronto soccorso degli ospedali di Reggio e provincia.

“L’uso di appropriati sistemi di protezione riduce di ben 7 volte il rischio di ferimento per i bambini in caso di incidente stradale, eppure troppo spesso ai nostri figli cerchiamo di garantire tutto, dai giocattoli super-reclamizzati alle scarpe firmate, tranne la sicurezza. E, magari anche solo per fretta o distrazione, trascuriamo quelle piccole, ma importantissime attenzioni che spesso sarebbero sufficienti per evitare tragedie: in particolare per i più piccoli, che corrono i pericoli più grandi – sottolinea l’assessore provinciale alla Mobilità sostenibile, Luciano Gobbi – Perché incidenti drammatici si evitano sì con mezzi e strade il più possibile sicuri, ma soprattutto con i nostri singoli comportamenti. E se non ce lo ricordiamo tutte le volte che guidiamo, ogni rotatoria, ogni intervento di mitigazione del traffico, ogni opera di prevenzione o repressione rischia di risultare inutile”.

Il depliant ricorda che il 40% degli incidenti con bambini passeggeri avviene su tragitti inferiori ai cinque chilometri e che le principali cause di infortunio sono proprio l’errato o il mancato utilizzo dei dispositivi e delle cinture di sicurezza nonché il prematuro uso delle cinture per adulti. In particolare, in caso di incidente, il bambino non legato viene catapultato con grande forza all’interno o perfino all’esterno dell’abitacolo: un bambino di soli quattro chili, in caso di un urto di medio impatto, si schianta con una violenza pari a un peso di cento chili. Non a caso il codice della strada richiede che tutti i bambini di età inferiore ai 12 anni e di statura minore di 150 centimetri siano protetti con strumenti di ritenuta che variano a seconda dell’età e del peso, strumenti (e relative classi: 0, 0+, I, II e III) di cui il depliant offre un dettagliato elenco.

Ma la Provincia è da tempo impegnata, soprattutto nei confronti dei giovani, anche sul fronte della prevenzione di incidenti stradali provocati da consumo di alcool o droga.
“Sempre a fine 2002 risale l’opuscolo “Anche quando guidi alcool e droga uccidono”, curato dall’ispettore Roberto Rocchi, realizzato dalla Provincia insieme a Cisl e Siulp e allora diffuso in 12.000 tra gli studenti delle scuole superiori, mentre proprio recentemente abbiamo aderito insieme ad altri Enti pubblici, associazioni e privati alla campagna di mobilitazione “Stop Flowers!” promossa dal Comune di Reggio per contrastare comportamenti pericolosi e promuovere tra i giovani la cultura della sicurezza stradale”, conclude l’assessore Gobbi.

Dal settembre 2005, infine, la Provincia ed in particolare l’Assessorato alle Attività produttive di Pierluigi Saccardi ha avviato un progetto pilota a livello nazionale – con l’approvazione del Ministero dei Trasporti e in collaborazione con Motorizzazione Civile, Ausl, Sert, Osservatorio provinciale sicurezza stradale e associazioni di categoria delle autoscuole – per introdurre anche quiz su alcool e droghe nei test di esame per il conseguimento della patente nella nostra provincia. L’innovazione è stata introdotta per chi sostiene la prova in forma orale (patenti cosiddette superiori, revisioni e patenti ai cittadini stranieri), ma si spera possa diventare oggetto anche della prova per la patente B, magari su tutto il territorio nazionale.