Il dibattito sulla delibera di modifica del Regolamento comunale sull’attività e sui procedimenti amministrativi ha registrato pareri sostanzialmente positivi.

Apprezzamento sul metodo seguito in particolare dal presidente della Commissione è stato espresso dal consigliere Baldo Flori (Modena a Colori): “Il nostro gruppo ha accolto la proposta contribuendo in larga misura alla revisione del testo. Sul piano del merito il giudizio di massima è positivo, ma rimangono alcune zone d’ombra dovute al fatto che non c’è stato sufficiente coraggio politico nell’affrontare alcuni problemi noti: avremmo voluto che fossero stabiliti tempi precisi per la risposta ai cittadini molto più stretti rispetto al passato, indicazioni più nette per l’attribuzione della responsabilità del procedimento ai dirigenti e in materia di indennizzo da riconoscere ai cittadini per errori o ritardi dell’amministrazione. Su questi problemi si è preferito fissare delle norme aperte, in attesa di modifiche normative a livello legislativo o di Governo”.

Per Ubaldo Fraulini (Ds) “la valutazione non può che essere positiva per due ordini di motivi: le modifiche attuate vanno nella direzione di aiutare i cittadini a tutelarsi, e quindi vanno in particolare a beneficio di quelli più deboli; e, in secondo luogo, per il significato culturale che comportano ribaltando l’immagine di un cittadino succube dell’amministrazione pubblica. Abbiamo ottenuto un buon risultato – conclude – che è punto di partenza non di arrivo, come sollecitano i nostri cittadini e i nostri partner europei. Dobbiamo attivarci per costruire una nuova cultura della pubblica amministrazione che abbia come obiettivo finale l’ottenimento della soddisfazione del cittadino”.

Secondo Achille Caropreso (Gruppo Indipendente): “E’ stato fatto un lavoro di coordinamento tra leggi e norme varie da cui è scaturito un regolamento che ritengo un più che sufficiente documento volto alla trasparenza degli atti, alla tutela del cittadino e della privacy nei confronti dell’amministrazione.

Mentre il consigliere Ivo Esposito (Forza Italia) va ad esaminare alcuni casi specifici ponendo talune questioni: il regolamento si preoccupa che il cittadino sia informato se ci sono motivazioni che possono bloccare i termini fissati per il procedimento? E per quanto riguarda le istruttorie che il Comune ha il potere di istruire, il cittadino ne è informato? E ancora, il cittadino deve sapere se la sua richiesta riguarda una di quelle materie per cui non è più previsto che l’amministrazione fissi un termine. Su tutto ciò occorre che il cittadino sia informato”.br>

Rispondendo alle questioni sollevate l’avvocato Laudani sottolinea che: “Con il nuovo regolamento il cittadino è parte dell’amministrazione. Nel caso il procedimento coinvolga più di un’amministrazione e se un’amministrazione non risponde, il regolamento stabilisce che il cittadino ne sia informato in modo che possa manifestare contro l’amministrazione inadempiente. In caso di sospensione del procedimento l’amministrazione deve comunicarne i motivi al cittadino. Contestualmente all’avviso dell’avvio del procedimento al cittadino dovrà essere comunicato il termine nei casi in cui è previsto, infine qualora il cittadino abbia bisogno di una proroga del termine (il termine è perentorio solo per l’amministrazione) ha diritto a farlo”.