Ascom Confcommercio, commentando l’impatto dell’addizionale irpef locale, rileva come in sostanza l’imposizione locale tenda a deprimere la prospettiva dei consumi in una larga fascia di famiglie e cittadini.

Penalizzando infatti i single e le famiglie con più figli si scoraggiano i consumi delle fasce più numerose, potenzialmente in grado di dare un segnale positivo alla ripresa dei consumi.
Sul versante dell’impresa, in un momento di potenziale, ma non assodata possibile ripresa economica che coinvolge la nostra provincia, Ascom Confcommercio reclama un’attenzione verso la pressione fiscale che ha raggiunto livelli da record mentre a livelli da record è anche la spesa pubblica, sia nazionale che locale.

Questo “corto circuito” politico ed economico va risolto e il modo, se da un lato non è l’inasprimento dell’imposizione locale, dall’altro è mettere sotto controllo e ridurre la spesa pubblica e avviare il processo di riduzione delle aliquote. Prima si avvia il processo di riduzione della pressione fiscale e meglio è, anche perché i 37 miliardi di euro di maggiori entrate registrate nel 2006 rispetto al 2005 costituiscono, per almeno una ventina di miliardi, un incremento strutturale ed effetto di una crescita spontanea dell’economia e dei contribuenti.

Rinviare la riduzione delle tasse rischia, al contrario, di alimentare le tante voci del partito della maggiore spesa pubblica di cui non si sente la necessità. Il momento del taglio delle tasse – conclude Ascom Confcommercio – è arrivato. Solo così è possibile consolidare la ripresa nel 2007, sostenendo le nostre imprese e la domanda interna.