Non io ma il nulla‘ rappresenta la coraggiosa prova di un’attrice sulla soglia dei quarant’anni dalla caratura precisa e dalla voglia di mettersi in gioco. Laura Pasetti, “grande interprete di teatro” verrà ospitata alla Rocca di Vignola mercoledì 7 marzo (ore 21) per esibirsi nella difficile sfida di amalgamare due testi di Samuel Beckett nell’anno del centenario della sua nascita.

Non io e Dì Joe, i testi scelti dalla Pasetti, paiono a prima vista lontani ma simili nel far affiorare con nitidezza denominatori comuni al teatro beckettiano.
Il materiale narrativo di Non io, uno dei più riusciti testi brevi di Beckett, è costituito dalla storia di una anziana barbona che, abbandonata dai genitori appena nata, non ha mai conosciuto nè affetto nè amore. In questo vuoto di sentimenti la vecchia compie un salto spirituale che la costringe a ragionare sui temi del peccato e della misericordia di Dio. Questi temi affiorano in trasparenza nel testo, dapprima con sprezzante sarcasmo, poi con maggiore cautela, quasi rappresentassero un punto fermo cui aggrapparsi nella desolazione della sua esistenza. La narrazione è condotta in terza persona da una donna sul palco e della donna, come avrebbe voluto Beckett, dovrebbe vedersi solo la bocca, grazie all’utilizzo di un’illuminazione precisa. Il delirante monologo della bocca che, in terza persona descrive le miserie vissute in prima, diventa simbolo e figura chiave dell’intera produzione poetica di Beckett, una vera e propria sfida per le attrici.

Dì Joe è invece un testo destinato alla televisione e già nel titolo racchiude tutte quelle esortazioni e provocazioni consuete negli scritti del drammaturgo irlandese. Questa volta il protagonista è un uomo, immobile, seduto sul letto, preda di una voce femminile, probabilmente di una sua ex fidanzata che, come fosse la sua coscienza, gli enumera i motivi della sua miserabile esistenza. Entrambe le pièce fotografano con rigore la mente umana, le sue torture e i minimi spostamenti di pensiero, tutti quegli scarti che solo un grande attore può rendere al meglio. Laura Pasetti, dopo aver lavorato con i più grandi registi italiani come Luca Ronconi, Giorgio Strehler, Massimo Castri, Maurizio Scaparro e stranieri come Bob Wilson, si mette alla prova con un monologo denso, capace di valorizzare le sue intense doti attoriali.

Penultimo spettacolo della rassegna promossa dalla Fondazione di Vignola e dal Comune di Vignola e organizzata da Emilia Romagna Teatro Fondazione, rappresenta l’unico appuntamento al femminile presente nella programmazione.

Per informazioni: 059.775246.