E’ stato unanime il consenso che il Consiglio comunale ha espresso nei confronti dell’accordo tra l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e il Comune di Modena per l’integrazione degli studenti in situazioni di handicap nei percorsi universitari. La delibera è stata approvata con i voti favorevoli di tutti i gruppi consiliari presenti in aula.


Nell’Università di Modena e Reggio Emilia su 20.000 studenti iscritti 148 sono disabili con diversi gradi di disabilità, la maggior parte di loro ha problemi di deambulazione. Nell’anno accademico ‘99/2000, quando entrò in vigore la legge 17, erano 15; in questi otto anni l’incremento delle iscrizioni di studenti con handicap è stato costante, fino ad arrivare alle 31 matricole di quest’anno. Nonostante tra i nati la presenza di disabilità sia più frequente tra i maschi, all’università sono 80 le ragazze con handicap, 60 i ragazzi. La media dei laureati è di otto all’anno, arrivano quindi al traguardo finale un ragazzo su quattro, quelli che non si laureano ricevono un attestato che certifica i crediti formativi raggiunti. I dati sono stati forniti dall’assessore all’Istruzione Adriana Querzè che ha illustrato la delibera.

“L’accordo si pone in rapporto di continuità con l’Accordo di programma per l’integrazione valido per bambini e ragazzi dal nido d’infanzia alla scuola superiore e, come questo, contempla anche i ragazzi con difficoltà d’apprendimento molto spesso dovute a disturbi diffusi quali la dislessia. L’obiettivo è di favorire il percorso scolastico degli studenti portatori di handicap per garantire a tutti gli studenti pari diritti e opportunità offrendo servizi e benefici economici”.

I servizi riguardano l’orientamento, anche attraverso una equipe socio-psico-pedagogica e il supporto didattico attraverso il tutorato alla pari svolto da studenti compagni di corso e il tutorato didattico svolto da laureandi o neolaureati, oltre alla traduzione delle lezioni nel linguaggio dei segni, alla loro registrazione e trascrizione anche in formato elettronico. L’università, inoltre mette a disposizione in entrambe le sedi di Modena e Reggio laboratori tecnologici con ausili e software.

“Il Comune, da parte sua, che collabora anche per quanto riguarda i trasporti e gli educatori, s’impegna a mettere a disposizione strutture e servizi perché i tirocini e gli stage di questi ragazzi siano veramente produttivi” spiega l’assessore Querzè che sottolinea anche l’importanza dell’inizio del tutoraggio dalle scuole superiori, a 17 e 18 anni, quando cioè il giovane portatore di handicap attraversa una fase particolarmente delicata passando dal Servizio di Neuropscichiatria Infantile che lo ha seguito fino a quel momento, ai Servizi sociali che lo hanno in carico dalla maggiore età.

“Ed ancora – aggiunge l’assessore – sarà incentivato il laboratorio di psicomotricità a cui potranno accedere gratuitamente i disabili universitari. Infine, Comune e Università stanno attivando percorsi formativi rivolti anche al personale docente delle scuole statali che l’Ufficio Scolastico Provinciale sta già dimostrando di apprezzare”.