In un Paese nel quale occorrono in media dai sei ai dodici anni perché un cittadino possa ottenere giustizia e l’ottanta per cento dei processi rimane inevaso, una delle emergenze più importanti è la vicinanza e il sostegno concreto della comunità a chi è stato vittima di reati. È con questa finalità che nell’ottobre 2004 la Regione Emilia Romagna ha creato la ‘Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati’, alla quale aderiscono tutti i Comuni capoluogo, tra i quali il Comune e la Provincia di Reggio Emilia.


Presidente della Fondazione è un’illustre personalità del giornalismo e della cultura, Sergio Zavoli, la cui attenzione per questo aspetto sociale della giustizia italiana, tanto diffuso quanto ‘sommerso’, è tra l’altro testimoniata da importanti programmi televisivi realizzati dallo stesso Zavoli sulle stragi impunite e sul terrorismo.

Per promuovere la ‘Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati’ e illustrarne finalità, funzionamento e attività in questi primi due anni di vita il Presidente Zavoli ha partecipato oggi nella Sala Tricolore di Reggio Emilia a una pubblica iniziativa, alla quale hanno partecipato il Sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio e la Presidente della Provincia Sonia Masini, rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell’ordine. Erano presenti inoltre Sergio Jovino, ex prefetto di Reggio, del Comitato dei garanti della Fondazione e la direttrice Vilma Ecchia.
“È opinione diffusa – ha detto Zavoli – che il corpo delle norme previste dal codice civile e penale esaurisca, da sé, tutte le problematiche di una società, corrispondendo a ogni esigenza dei cittadini; e che dunque non servano altri strumenti per garantire un’equanime, certa, sollecita amministrazione della giustizia.

Eppure noi vediamo ogni giorno come ciò non corrisponda al vero, a giudicare dal fatto che per avere giustizia, nel nostro Paese, occorrono mediamente dai sei ai dodici anni, e che l’ottanta per cento dei processi rimane inevaso.
Lo dico perché, nel suo ambito, l’iniziativa assunta dalla Regione Emilia-Romagna, unica in Italia, è nel segno di una “giustizia” che, secondo le regole del suo particolare statuto, sostiene quanti sono vittime di un reato per trarle con equità, sollecitudine ed efficacia, su segnalazione dei sindaci, da uno stato di sofferenza e bisogno.
Mi onora, mi motiva, mi incoraggia la certezza morale e civile di partecipare a una relazione con il territorio che implica l’idea stessa di comunità, cioè il mettere in comune i problemi altrui in un tempo che sembra interamente votato al criterio egoistico del proprio interesse, delle convenienza personale. Qui, invece, il concittadino vittima di una violenza ci riguarda. E vogliamo essergli, solidalmente, vicini”.

In due anni la Fondazione ha assistito sul territorio regionale 25 casi di vittime o famigliari di vittime di reati gravi, dall’omicidio alla violenza: risultano due casi in istruttoria, uno dei quali di Reggio Emilia. È stato proiettato un video con testimonianze toccanti raccolte da alcune vittime assistite dalla Fondazione.

‘Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati’
Il 12 ottobre 2004, tutti i Comuni capoluogo e tutte le Province, insieme alla Regione Emilia-Romagna, hanno costituito la Fondazione. Una struttura nata per offrire un sostegno immediato alle vittime dei reati più gravi, quelli che causano la morte o danni gravissimi alla persona, o dei loro familiari, per affrontare lo choc determinato da un grave crimine e lenire il trauma che ne deriva.
La Fondazione interviene sia quando il reato è compiuto nel territorio regionale, sia quando è avvenuto fuori dal territorio regionale, purché abbia come vittime cittadini emiliano-romagnoli.
La Fondazione ha sede presso la Regione Emilia-Romagna, a Bologna, in viale Aldo Modo 64, nei locali del Servizio “Promozione e sviluppo delle politiche per la sicurezza e della Polizia locale” – Presidenza della Giunta regionale.
Come opera la Fondazione
La direttrice della Fondazione esamina la richiesta presentata dal sindaco del Comune di residenza, può chiedere ulteriori informazioni e sottoporre gli esiti dell’istruttoria al Comitato dei Garanti. La Fondazione può anche intervenire con urgenza.
La decisione circa l’opportunità dell’intervento della Fondazione spetta al Comitato dei Garanti che, effettuato un attento, quanto rapido, esame della richiesta, ne verifica la coerenza con le finalità della Fondazione definite dallo Statuto e stabilisce modi e forma dell’aiuto.
La direttrice predispone gli interventi approvasti dal Comitato dei Garanti ed eroga eventuali finanziamenti a sostegno delle vittime.
La Fondazione ha sede presso la Regione Emilia Romagna.