Dopo la positiva sperimentazione condotta nel corso del precedente anno scolastico, Scuola Bottega ha ricominciato la propria attività nello scorso mese di febbraio (apertura mattutina in orario scolastico, 4 volte la settimana).
Anche quest’anno il progetto è rivolto a studenti dai 13 ai 17 anni che evidenziano una condizione di disagio scolastico, relazionale, affettivo e comunicativo e consiste nella proposta di ateliers e laboratori come possibilità di fruire di un’offerta formativa alternativa e complementare rispetto a quella scolastica.
“L’obiettivo è infatti quello di favorire, all’interno del diritto-dovere all’istruzione, la formazione di “fasce deboli” di allievi – spiega l’Assessore alle Politiche scolastiche ed educative Antonietta Vastola (nella foto) – che possano acquisire conoscenze e competenze, integrando la frequenza scolastica con quella presso la Scuola Bottega”.
Le attività, che prevedono l’acquisizione delle conoscenze di base sull’utilizzo degli strumenti e degli attrezzi, la diversa applicazione dei materiali utilizzati, la conoscenza della terminologia di settore, l’apprendimento di competenze tecniche specifiche, riguardano il restauro di mobili, un laboratorio di ceramica, un laboratorio di meccanica ed un laboratorio di riparazione biciclette.
Anche questo anno il progetto è gestito dalla Parrocchia di San Bartolomeo Apostolo, cui è affidato il coordinamento delle attività, con il sostegno del Servizio Istruzione del Comune, mediante apposita convenzione. Partner del progetto sono la Scuola secondaria di primo grado “Fiori” di Formigine ed il Servizio Sociale Minori, distretto Asl di Sassuolo. Dell’équipe pedagogica che supervisiona il progetto, fanno parte, oltre all’educatore ed ai referenti della Parrocchia, la coordinatrice pedagogica distrettuale area adolescenza, gli insegnanti, i referenti del Servizio sociali minori Asl distretto di Sassuolo, per i casi di loro competenza.

