“In merito allo sciopero nazionale di 8 ore dei dipendenti delle imprese artigiane metalmeccaniche proclamato da Fiom, Fim e Uilm ed effettuato questa mattina, con una manifestazione davanti alla sede regionale della CNA, riteniamo opportuno fare alcune precisazioni”. Così dichiara Dante Zaccarelli, presidente di CNA–Produzione, che associa in regione oltre 7.000 imprese che occupano 35.000 dipendenti.

Precisazioni che si impongono, poiché spiega Zaccarelli “è assolutamente scorretto affermare – come hanno fatto in questi giorni i Sindacati dei lavoratori – che le Confederazioni nazionali dell’artigianato starebbero bloccando il rinnovo del CCNL di settore; in realtà il tavolo ufficiale di trattativa tra le parti è aperto da mesi e le Organizzazioni di rappresentanza delle imprese, si sono sempre sentite impegnate fin dall’inizio per lo sviluppo di un reale negoziato. Non esiste, quindi, da parte nostra alcuna tattica “dilatoria”. Non si comprende, peraltro, per quale motivo le Organizzazioni artigiane avrebbero interesse a mettere in discussione il livello nazionale della contrattazione se ciò avviene nel rispetto dei contenuti e delle attribuzioni definite a suo tempo dall’Accordo Interconfederale dell’Artigianato. Questa disponibilità alla trattativa e al confronto è resa evidente anche dal fatto che un ulteriore incontro congiunto in seduta plenaria si è tenuto a Roma solo pochi giorni fa, il 13 marzo, incontro dal quale si è usciti, per riconoscimento esplicito degli stessi rappresentanti sindacali presenti, con qualche passo in avanti rispetto a temi importanti oggetto della discussione”.

CNA-Produzione prende atto con disappunto che i Sindacati abbiano ugualmente preferito portare avanti una mobilitazione che rischia di essere controproducente per un sostanziale sviluppo della trattativa. “Una trattativa certamente difficile – come sottolinea Paolo Preti, responsabile delle politiche sindacali di CNA Emilia Romagna – a fronte di una piattaforma rivendicativa particolarmente pesante, sia sul piano economico che normativo, con costi difficilmente sostenibili dalle imprese. Ciò nonostante abbiamo espresso la nostra disponibilità ad aprire spazi concreti per un accordo su temi importanti quali: la regolamentazione dell’apprendistato, diritti individuali, formazione, part-time, anche per recepire le norme vigenti già da anni, come quella relativa alla regolamentazione dell’orario di lavoro, tema questo fondamentale per la competitività del sistema di piccole e medie imprese. Abbiamo inoltre formulato una proposta di aumento salariale che si muove in piena coerenza con quanto previsto nell’Accordo Interconfederale e con le previsioni inflattive formulate per il 2007 e il 2008 dal DPEF. Infine, voglio ricordare come in Emilia Romagna, siano tuttora aperti i tavoli per il rinnovo dei contratti regionali di diverse categorie; fra queste: meccanica, legno e alimentazione, una trattativa collettiva che in regione coinvolgerà nell’artigianato complessivamente 40.900 imprese con oltre 160.000 lavoratori”.