“Stiamo invasando, in pratica ‘facendo riserva’ nei laghi alpini e nei bacini idroelettrici, lasciando defluire il minimo possibile”. Lo rivela il segretario dell’Autorità di bacino del Po, Michele Presbitero.

Si cerca di trattenere la risorsa idrica per “distribuirla in futuro in modo più ragionato e concordato con tutti gli attori in campo”.
Attualmente tutti i bacini sono al 60-65% delle loro capacità. “Più si fa riserva – aggiunge Presbitero – e meglio è”.