La rsu della Ferrari ha rilanciato la vertenza in atto con l’azienda tornando sulla denuncia fatta il 19 aprile dai segretari provinciali di Fim, Fiom e Uilm sulla rottura delle relazioni sindacali e annunciando tra l’altro una ”grande manifestazione di protesta” in occasione del sessantesimo anniversario della casa automobilistica. Dall’azienda nessuna replica, se non un ”continuiamo a non capire” che ha richiamato la prima presa di posizione.

La rsu, che ha tenuto una conferenza stampa a Modena e diffuso il volantino per il nuovo sciopero del sabato (”bisogna rivendicare il salario e i diritti che la Ferrari ci vuol negare”), si è detta ”disponibile ad affrontare i temi critici senza alcun pregiudizio politico”.

La rappresentanza sindacale ha fatto riferimento alla ”presenza sempre più invadente della Fiat” e ha toccato il tema della qualità del prodotto, ricordando che negli ultimi anni si e’ passati da una produzione di 3.000 auto ad una di 6.000. Ma sui salari, secondo la rsu, ci sono discriminazioni che penalizzano i lavoratori del settore Gran turismo rispetto a quelli della Gestione sportiva e con il 50% dei lavoratori fermi al terzo livello. Gli straordinari, sempre secondo i sindacati, hanno superato le 100.000 ore.

”E’ difficile capire – aveva risposto la Ferrari il 19 aprile – le ragioni di queste posizioni, pensando che la Ferrari, fin dal 1995 ha con le rappresentanze sindacali un accordo integrativo preso ad esempio per modernità e vantaggi per i dipendenti. La necessità di fare ricorso al lavoro straordinario è stata più volte illustrata ai sindacati ed è conseguenza del particolare momento di grande successo, sui mercati internazionali”.