Lo scorso anno il Codacons realizzò un’indagine finalizzata a capire quali fossero per i consumatori le categorie professionali più odiate.
A seguito delle innovazioni portate dal Ministro per lo sviluppo Bersani attraverso il decreto sulle liberalizzazioni, e le relative proteste delle varie categorie coinvolte, l’associazione ha deciso di riproporre la stessa indagine, per verificare eventuali cambiamenti nelle antipatie degli italiani.

A circa 1.000 consumatori sparsi in 10 città (Milano, Roma, Bologna, Torino, Firenze, Napoli, Bari, Catanzaro, Palermo e Cagliari) è stata sottoposta una lista di professioni con le quali i cittadini hanno ogni giorno a che fare, ed è stato chiesto loro di indicare per quali di queste, attraverso l’esperienza acquisita nel tempo, si nutra maggiore antipatia.
Ebbene, i risultati sono i seguenti:
Benzinai 20%
Tassisti 18%
Commercianti 17%
Impiegati enti pubblici 13%
Lavavetri 10%
Professionisti e artigiani 9%
Commessi e camerieri 5%
Farmacisti 4%
Assicuratori 1%
Bancari 1%
Medici e infermieri 1%
Ristoratori 1%

Rispetto allo scorso anno (quando la classifica vedeva in testa i tassisti, seguiti da commercianti e lavavetri), hanno fatto il loro ingresso direttamente al primo posto i benzinai, che hanno relegato al secondo posto i tassisti. La ragione è semplice – spiega il Codacons – e risiede negli scioperi che nei mesi scorsi sono stati messi in atto dai gestori delle pompe di benzina, e che hanno determinato enormi disagi all’utenza. Gli stessi scioperi che nel 2006 avevano coinvolto la categoria dei tassisti, provocando le ire dei cittadini.
I tassisti tuttavia, grazie a tariffe ancora elevate e ai pochi effetti positivi registrati dal Decreto Bersani in materia taxi, reggono in seconda posizione, e restano sul podio anche i commercianti, categoria da sempre contrapposta ai consumatori. Rispetto allo scorso anno salgono nelle antipatie dei cittadini anche gli impiegati degli enti pubblici (dal 10% al 13% delle preferenze) e i farmacisti (dal 3% al 4%). Netta flessione per i ristoratori (che scendono dal 7% all’ 1%), mentre un calo più contenuto si registra per i lavavetri appostati ai semafori delle grandi città (dal 13% al 10%) e per gli assicuratori (dal 2% all’1%). Stabili a metà classifica i professionisti, gli artigiani, i commessi e i camerieri, e a fine classifica bancari, medici e infermieri, questi con appena l’1% delle antipatie dei cittadini.