Riprende, dopo la pausa per le festività, il Premio Daolio e a cercare la finalissima questa volta sono Klord, Red Rum e Matteo Cocconcelli. Questi i
tre semifinalisti che saliranno sul palco del Circolo Calamita di Cavriago per disputare la terza semifinale del Premio Daolio che si terrà a partire
dalle 21.30 domani martedi 8.

Dopo i Neorema e Francesco Ottani altre tre
band cercheranno di conquistare, a suon di musica, la finale di piazza Zanti del prossimo 10 giugno.
Il Premio Daolio che arriva alla XIII edizione, ha istituito un premio speciale, facoltativo per i partecipanti, che verrà assegnato alla migliore
reinterpretazione di un brano che porti la firma del fondatore dei Nomadi scomparso nel 1992. Questa, insieme all¹apertura ad ogni età dei musicisti
(precedentemente il limite era posto ai 35 anni), la novità dell’edizione 2007 del Premio.

Klord pruduce musica rock, new wave, dark con testi in italiano. Le sue influenze arrivano direttamente da The Cure, Siouxie, Bauhaus, Joy Division. Il gruppo – formato da Massimo Canu voce, Luca Gregori chitarre, Lara Tanda
groove&synths, Aramis Gregori batteria, Luca Ferrari basso – nasce nel 2003 come progetto solista di Massimo Canu che nello stesso anno partecipa al corso di formazione professionale Fronte del Palco, diretto da Alberto Cottica in collaborazione col Centro Musica di Modena. Live. Il debutto live per la band arriva il 07/06/03 al festivalCastelli in Aria assieme a Ulan Bator, Cristina Donà e Davey Ray Moor (Cousteau). Nel novembre 2003 esce ‘Quell’oggetto che volevi tanto’, all’interno del disco è contenuta anche
Labbra, registrata al Noysefactory di Milano e prodotta da Alberto Cottica. Nel 2004 il brano che da il titolo al disco viene inserito all’interno della
compilation Fronte del Palco. Nel 2005 Klord diventa band ed (oltre al live) inizia a proporre spettacoli musico-teatrali a tema, con chiare attitudini alla performance (I piaceri della Carne; Il Natale morente). Nel 2006 i Klord registrano un nuovo EP dal titolo ‘Un po’ di tutto…Un po’ di
niente’.
Matteo Cocconcelli nasce a Reggio Emilia 24 anni fa. Cantautore finalista a San Marino, secondo a Terremoto Rock, grazie a queste esperienze collabora da qualche anno con gli Stadio e il loro produttore, Saverio Grandi. Lo
scorso dicembre Matteo mette qualche video su youtube ottenendo in pochi mesi oltre 50.000 visite da tutto il mondo. Avviene così l¹incontro con Sue
Cullen, sceneggiatrice inglese sopravvissuta a una rara forma di patologia neurologica, la distonia. Insieme scrivono una canzone sulla tragica
condizione della malattia: il brano si chiama Another Dawn e sarà presto venduto negli store online inglesi come charity single. Nel frattempo, in
marzo, Matteo si è esibito in un’intima performance acustica nel cuore di Liverpool, nell’ambito di un concerto di beneficenza in cui il singolo è
stato presentato live davanti a un pubblico selezionato. In Italia, e al pubblico del Daolio in particolare, Matteo presenta un originale repertorio
di canzoni pop, forte della convinzione che, per essere radiofonici, non sia necessario per forza tralasciare l’intelligenza e l’ironia.

Il progetto Red Rum prende vita alla fine del 2006 e l’incontro tra i vari musicisti non avviene a caso. La stessa notte del novembre 2006 tutti e quattro i componenti sognano la
medesima ragazza, nel medesimo ambiente, che fa la stessa cosa: stende un bilancio societario. L’incontro avviene direttamente allo stato onirico,
dove i quattro, approfittando della gentilezza della ragazza, stendono un accordo scritto che li obbliga a produrre canzoni e a provare almeno due
volte a settimana. La cosa può essere ‘normale’ per REV, GUZZO e RUZ che già suonano insieme
nei DULL, gruppo anarcopunk, della provincia di Reggio Emilia. Si scambiano favori, soldi, birre, ragazze e sigarette. Ciò che sorprende è che il
messaggio onirico è apparso anche ad un quarto elemento, FIOX, ex celebrità del quartiere 6 di Reggio, e che nulla ha a che fare con loro, se non una blanda conoscenza, peraltro sempre pubblicamente negata, con il batterista
RUZ. Così nasce la musica dei Red Rum, tra chitarre e sogni casuali (?).