Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte hanno firmato un accordo con l’obiettivo di rilanciare la ricerca ed essere competitive a livello europeo e globale.

Dopo l’intesa sulla lotta allo smog firmata questo inverno, si rinnova quindi il lavoro delle Regioni del Nord che ha già incassato il parere positivo del governo come dimostrano i messaggi inviati dal ministro dello sviluppo economico Pierluigi Bersani e da quello dell’Università Fabio Mussi. Gia da sole le tre regioni rappresentano il 62,7% dell’attività di ricerca privata in Italia, il 42,8% di quelle pubbliche e producono il 37,6% del Pil e il 51,7% dell’export.

”Questi dati di rilievo nel settore della ricerca e dello sviluppo se comparati con quelli italiani – ha sottolineato il presidente del Piemonte, Mercedes Bresso – diventerebbero inquietanti se paragonati a quelle delle principali regioni europee e del resto del mondo”. Da qui è nata l’idea di lavorare insieme che è culminata oggi con la firma a palazzo Farnese di Piacenza di un accordo triennale che prevede non solo una integrazione dei sistemi di accreditamento e valutazione dei centri di ricerca, ma anche la messa in rete dell’esperienze, il coordinamento dei programmi regionali e anche la realizzazione di progetti congiunti, guardando anche ai 7 miliardi di euro messi a disposizione dal settimo programma quadro dell’Unione Europea che privilegia proprio i progetti comuni a più regioni.

Un accordo che guarda anche ai programmi ‘industria 2015′ del ministero per lo Sviluppo economico e a quelli del ministero dell’ Università.

”Questo – ha sottolineato il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni – è il messaggio forte che vogliamo dare a tutte le università, le aziende e anche allo Stato”.

Visto che gli investimenti nazionali nelle tre regioni hanno ”incomprensibilmente un saldo in basso” mentre in un settore come l’innovazione, secondo Formigoni, le risorse vanno investite ”dove danno più frutti”. Ma questo ”e’ anche – ha aggiunto – un messaggio all’Unione Europea dove vogliamo entrare con maggiore forza”. Come ha detto Mercedes Bresso ”siamo forti da soli, e insieme possiamo essere più forti e dare una mano al paese”.
”Noi costruiamo relazioni – ha concluso il presidente dell’Emilia Romagna Vasco Errani – vogliamo abbattere i muri e i sistemi autoreferenziali. Quello che facciamo oggi può essere un contributo per tutto il Paese”.