Sono diciannove le ordinanze di custodia cautelare che il nucleo regionale di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Venezia ha eseguito dalle prime ore di oggi nell’ambito di un’indagine che ha scoperto un diffuso sistema di spartizione illegale di appalti pubblici che interessa una trentina di imprese operanti nel centro e nel nord Italia.


L’operazione, coordinata dal procuratore capo di Vicenza Nelson Salvarani, vede impegnati circa 500 militari delle Fiamme gialle che stanno, tra l’altro, notificando 111 avvisi di garanzia ed eseguendo 150 perquisizioni tra Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna.


Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinque finalizzata alla turbativa d’asta e truffa ai danni dello Stato. I finanzieri hanno accertato, dopo mesi di indagini, che due gruppi di imprenditori, uno facente capo a una ditta vicentina e l’altra ad una societa’ trevigiana entrambi capofila di una trentina aziende di piccole, medie dimensioni, si erano accordati per spartirsi appalti pubblici sotto la soglia comunitaria (inferiori ai 5 milioni di euro) per i quali e’ possibile procedere con la normativa nazionale e quindi con il sistema di assegnazione al prezzo piu’ basso. La spartizione degli appalti avveniva soprattutto nei lavori pubblici ed era attiva principalmente nel centro nord Italia.


I finanzieri stanno operando nelle province di Asti, Belluno, Bergamo, Brescia, Cremona, Gorizia, Mantova, Padova, Parma, Pordenone, Reggio Emilia, Rovigo, Treviso, Venezia, Verbania, Verona e Vicenza.