Sono 27.830 le iniziative di formazione finanziate in Emilia-Romagna dal Fondo Sociale Europeo dall’inizio del 2000 alla fine del 2006, oltre 914 mila le persone coinvolte nelle attività formative e oltre 1 miliardo e 407 milioni di euro le risorse utilizzate.

La maggioranza degli interventi è stata destinata a promuovere una forza lavoro sempre più competente attraverso la formazione continua, per lo sviluppo dell’imprenditoria e la creazione di nuovi posti di lavoro, per la prevenzione della disoccupazione e la partecipazione femminile al mercato del lavoro.

Il punto sulla formazione in Emilia-Romagna si è tenuto oggi, nel corso di una giornata di lavoro tra dirigenti e funzionari dell’assessorato alla formazione professionale, lavoro e pari opportunità, con il Comitato di Sorveglianza, l’organismo previsto dalle norme comunitarie con il compito di dirigere e sorvegliare l’andamento del Programma operativo (Por) 2000-2006, cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo. Il Comitato, composto dalla Commissione dell’Unione Europea, dalle Province emiliano-romagnole, dalle parti sociali regionali, è stato presieduto dall’assessore regionale al Lavoro e formazione Paola Manzini.

“Un appuntamento particolarmente importante quest’anno – ha dichiarato l’assessore Manzini – si chiude la programmazione 2000-2006 e si inaugura quella 2007-2013 con una continuità positiva delle attività. Non dimentichiamo che nel 2007 ricorre inoltre il 50° anniversario del Trattato di Roma, che ha istituito il Fondo Sociale Europeo come strumento dell’Unione europea per promuovere le possibilità di occupazione, l’adeguamento alle trasformazioni industriali e ai cambiamenti dei sistemi di produzione attraverso interventi di formazione e riqualificazione professionale”.

Il 36% delle 27.830 azioni approvate nel periodo 2000-2006 – pari a 10.026 attività – riguarda le attività di formazione continua dei lavoratori, il sostegno all’imprenditorialità e lo sviluppo del potenziale della risorsa umana come leva per l’innovazione. Il 29,2% dei progetti approvati è invece composto da azioni finalizzate al miglioramento del sistema della formazione, dell’istruzione e dell’orientamento, in particolare per quanto riguarda l’educazione degli adulti e per tutto l’arco della vita. In questo ambito rientrano anche i finanziamenti dei progetti integrati di istruzione e formazione previsti dalla legge regionale sulla scuola. Il 20,2% delle attività hanno riguardato le politiche attive del mercato del lavoro per combattere e prevenire la disoccupazione sia dei giovani in ingresso che degli adulti. Il 6,9% dei progetti hanno avuto l’obiettivo di migliorare l’accesso e la partecipazione delle donne al mercato del lavoro.

I destinatari delle attività approvate sono stati in tutto 914.128 (di cui 816.097 hanno già terminato i corsi). Le donne rappresentano il 51% dei destinatari dei progetti avviati. Escludendo le attività specificamente riservate alle donne, valori elevati di partecipazione femminile si ritrovano nelle attività di adeguamento delle competenze nella pubblica amministrazione (55,6% del totale) e in quelle di formazione permanente (55%).
L’età prevalente (41% circa) dei partecipanti ai corsi di formazione è rappresentata da coloro che hanno tra i 25 e i 44 anni (in particolare tra 35 e 44) rivelando che la programmazione delle attività formative è direttamente conseguente all’analisi delle criticità del mercato del lavoro regionale che individua per la fascia adulta dei lavoratori la necessità di formazione continua con l’obiettivo della prevenzione della disoccupazione e per l’innovazione del sistema produttivo. Altrettanto significativo (35%) è il gruppo di destinatari fino a 19 anni. Poco più del 13% sono i destinatari con età superiore a 44 anni.
L’analisi per titolo di studio riflette quella per età, per cui risultano prevalenti per persone in possesso di licenza media e con l’avvenuto superamento del biennio superiore (38,9%), seguiti dai diplomati (26,5%).

Relativamente alla cittadinanza, l’8,1% dei destinatari è rappresentato da cittadini non italiani, in particolare dei paesi europei non appartenenti all’Unione e dai paesi non Ue del Mediterraneo.
Anche la condizione professionale riflette i dati relativi all’età: infatti gli occupati dipendenti sono il 34,4%, mentre gli studenti sono il 32,4%. Oltre il 5% è lavoratore atipico o autonomo, il 4,1% è in cerca di prima occupazione da meno di 6 mesi, il 3,9% cerca nuova occupazione da meno di 6 mesi, il 5,9% è rappresentato da imprenditori.