Stato di agitazione dei dipendenti dei Comuni di Vignola, Castelnuovo Rangone, Spilamberto, Castelvetro, Savignano sul Panaro, nonché dell’Unione Terre di Castelli e dell’Asp (Azienda servizi alla persona) Gasparini di Vignola.
Lo hanno proclamato i sindacati Fp-Cgil, Fp-Cisl, Csa-Fiadel e Diccap-Sulpm a causa, affermano in una nota, del mancato rispetto di un accordo sindacale firmato il 16 novembre 2005.
“L’accordo in questione regola un sistema di valutazione delle prestazioni del personale da cui dipende il possibile sviluppo di carriera di ogni dipendente – spiegano Anna Paragliola (Cgil), Marianna Ferruzzi (Cisl), Paola Santi (Fiadel) e Federico Coratella (Sulpm) – Si tratta di un sistema fortemente voluto dalle amministrazioni coinvolte, ma mai applicato correttamente e nella giusta tempistica prevista. Nonostante le organizzazioni sindacali e le Rsu abbiano più volte ribadito che una valutazione ritardata di oltre un anno e mezzo non può certo considerarsi oggettiva e seria e abbiano proposto, in alternativa, di utilizzare una valutazione già effettuata dai dirigenti sul risultato raggiunto, la risposta ha continuato a essere negativa. Non contribuisce certo a chiarire le reali intenzioni delle amministrazioni coinvolte l’ulteriore fumosa proposta di una diversa ripartizione della quota del salario accessorio degli anni 2005 e 2006 rispetto a quanto già contrattualmente previsto e che di fatto potrebbe escludere una parte dei dipendenti”.
Le organizzazioni sindacali si sono dichiarate favorevoli a meccanismi che premino il merito e la professionalità dei lavoratori pubblici, ma solo a fronte di sistemi di valutazione condivisi, e soprattutto trasparenti e correttamente applicati. “Quello che meraviglia – continuano i sindacati – è che le pubbliche amministrazioni, dichiaratesi sempre così desiderose di valutare il proprio personale, non utilizzino gli strumenti che l’accordo sindacale ha messo a disposizione, ma preferiscano muoversi con oltre un anno e mezzo di ritardo, di fatto inficiando quello che era un percorso di modifica del sistema. L’impressione è che si voglia continuare con un sistema non trasparente e non premiante, che purtroppo abbiamo già vissuto e che l’accordo aveva superato”.
Fp-Cgil, Fp-Cisl, Csa-Fiadel e Sulpm attendono ora di essere convocati dal Prefetto per tentare una mediazione; nel frattempo chiedono agli organi politici degli enti coinvolti di valutare a fondo le problematiche che hanno portato a questa situazione di scontro e di cogliere le motivazioni che hanno causato il profondo malessere dei dipendenti.

