A un anno esatto di distanza dall’insediamento del Tavolo interistituzionale di contrasto alla violenza contro le donne, oggi a Reggio Emilia, nella sala Rossa della residenza municipale, i rappresentanti di istituzioni e organizzazioni locali hanno firmato un Protocollo d’intesa per contrastare ogni forma di violenza contro le donne.

Hanno firmato: il sindaco di Reggio, Graziano Delrio, il prefetto Bruno Pezzuto, il presidente del Tribunale Carlo Parmeggiani, il procuratore della Repubblica Italo Materia, il questore Gennaro Gallo e il tenente colonnello del Carabinieri Luigi Basco, il direttore dell’Ausl di Reggio Emilia Mariella Martini e il direttore dell’Azienda ospedaliera Santa Maria Nuova Ivan Trenti, il dirigente del Centro servizi amministrativi Vincenzo Aiello, il presidente dell’Ordine degli avvocati Eugenio Chierici, Lucia Gardinazzi per l’associazione Nondasola e l’avvocato Giovanna Fava del Forum donne giuriste di Reggio Emilia. All’incontro è intervenuta anche l’assessore alle Pari opportunità del Comune di Reggio, Gina Pedroni.

“Il Protocollo è un segno di forte intesa fra le istituzioni impegnate a fronteggiare un fenomeno di rilevanza sociale, come la violenza alle donne – ha detto il sindaco Delrio – Questo documento sancisce la messa in rete e l’unità di intenti tra istituzioni e organizzazioni presenti sul territorio, per poter reagire e dare risposte al problema”.

“E’ fondamentale – ha detto l’assessore Pedroni – instaurare un clima di fiducia, le donne in difficoltà devono poter avere nelle istituzioni e nelle organizzazioni un punto di riferimento a cui rivolgersi e affidarsi. Fondamentale, nel Protocollo, è il concetto, ora condiviso dai firmatari, che il fenomeno della violenza contro le donne è un problema sociale, da condividere e risolvere insieme”.

A questi principi verrà data concretezza in un Protocollo operativo, a cui si sta già lavorando, che ottimizzerà il lavoro di rete dei singoli soggetti per offrire alle donne vittime di violenza strumenti di supporto e accompagnamento sempre più completi e trasversali.

I soggetti partecipanti al Tavolo, con la firma di oggi, confermano che la violenza contro le donne, la cui entità ha raggiunto dimensioni preoccupanti soprattutto in ambito domestico, “deve essere ancor più nominata e riconosciuta perché possa essere svelata e affrontata, anche attraverso la costruzione di reti di relazioni in grado di sostenere concretamente le donne nei loro percorsi di uscita dalla violenza”.


Per tali ragioni la formalizzazione del Protocollo d’intesa ha lo scopo di:
*coordinare azioni di contrasto al fenomeno della violenza a livello preventivo, conoscitivo e di sostegno alle donne vittime di violenza;
*condividere e stimolare l’assunzione di responsabilità rispetto al tema da parte di tutti i settori coinvolti, soprattutto in ambito pubblico (enti locali e nazionali, servizi sociali e sanitari, mondo giudiziario, forze dell’ordine, istituzioni scolastiche, ecc.);
*raccordare e costruire reti fra i diversi soggetti che operano per combattere la violenza alle donne, sia in ambito pubblico che privato, sviluppando procedure e protocolli operativi di intervento che permettano azioni efficaci ed integrate;
*promuovere la realizzazione di interventi di formazione (anche comune) su specifiche aree tematiche;
*sostenere e consolidare un programma di educazione e prevenzione rivolto ai ragazzi e alle ragazze.

Si formalizza inoltre l’istituzione permanente del Tavolo interistituzionale di contrasto alla violenza contro le donne, che avrà come obiettivo a lungo termine:
*la costruzione di un sistema di rilevamento dei dati condiviso dai componenti del Tavolo;
*il consolidamento del lavoro di rete contro la violenza alle donne attraverso la condivisione di azioni specifiche sui problemi rilevati;
*la messa a punto di azioni integrate tra i differenti soggetti presenti al Tavolo; la promozione di azioni comuni per affrontare le aree di criticità che si individueranno nell’ambito del lavoro comune;
*la promozione di attività di formazione specifica; la promozione e il consolidamento di azioni di prevenzione della violenza alle donne; lo sviluppo di un piano annuale di programmazione condiviso tra i diversi soggetti.

Alcuni dati
Nel 2005 a Reggio Emilia e provincia si sono verificate 190 richieste di aiuto alla Casa delle donne, 404 al Pronto soccorso, 172 alla Questura e 47 casi esaminati dall’Autorità giudiziaria. In Emilia Romagna nel 2005 sono state 1.419 le donne accolte e ospitate nei vari centri anti-violenza.
Le violenze subite dalle donne accolte sono prevalentemente di carattere domestico, cioè maltrattamenti posti in essere da partner o da ex partner che costituiscono circa l’80% di tutti gli aggressori; di queste il 12% sono donne con figli che hanno subito violenza dal partner nel corso della gravidanza. Inoltre nel 2005, in Italia, le donne assassinate da mariti, conviventi o ex partner sono state 138.