Gli investimenti diretti esteri (Ide) rappresentano un fenomeno importante che caratterizza la globalizzazione economica e interessa tutti i continenti e i paesi del mondo seppur con andamenti e caratteristiche differenti. Nel 2006 i flussi Ide, nel mondo, sono stati pari a 1230 miliardi di dollari con una crescita del 34% sul 2005.

Il peso degli Ide è tale, non solo nelle economie in via di sviluppo ma anche nelle aree industrializzate, da creare una crescente attenzione di operatori e policy maker sia a livello nazionale che locale. Il World Forum for Direct Investment è uno dei principali appuntamenti internazionali per gli addetti ai lavori per confrontarsi proprio su questo tema, sulle esperienze maturate e sulle tendenze in atto. La due giorni di Bologna (Palazzo Re Enzo, 7-8 giugno), è organizzata dalla società inglese Red Hot Locations. Dopo quattro edizioni tenutesi a Bruxelles, Amsterdam, Londra e Valencia, PromoBologna – l’agenzia locale per il marketing territoriale – ha lavorato assiduamente perché l’appuntamento del 2007 si tenesse sotto le due Torri. Partner dell’evento è Sviluppo Italia, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo degli investimenti.

Quali politiche adottare da parte delle amministrazioni locali per utilizzare la creatività come volano di sviluppo socio-economico? Quale ruolo rivestono la creatività e l’innovazione per favorire la competitività dei territori? Come cambiano i flussi di investimenti esteri? Quali sono i fattori più importanti considerati dalle imprese nelle scelte di investimento estero? Domande che troveranno risposte durante la due giorni.

Programma
Dopo i saluti degli organizzatori, i lavori del 7 giugno sono stati aperti dal sindaco di Bologna Sergio Cofferati, sono seguiti gli interventi del ministro per il Commercio Internazionale Emma Bonino e dal vice presidente di Confindustria e presidente di Telecom Italia Pasquale Pistorio. Ad entrare nel merito della sessione su “creatività e sviluppo” è stato l’esperto inglese Charles Landry, autore di studi sul tema sviluppo delle città creative fin dai primi anni Novanta. Alla sua relazione sono seguite le esperienze dirette delle città di Manchester, Vilnius e l’intervento del rappresentante dell’Unesco che ha parlato della Rete delle Città Creative (un riconoscimento, ad oggi, dato a nove città nel mondo fra le quali Bologna). I lavori proseguiranno nel pomeriggio sul tema della competizione dei territori nei confronti delle scelte di localizzazione delle imprese. Diversi gli esempi di imprese innovative impegnate in investimenti all’estero, tra cui Skylogic e l’italiana Datalogic, e di “creative industries” attive in quei settori di attività per cui sono previsti i maggiori tassi di crescita nei prossimi vent’anni (design, arti visive, web, pubblicità, teatro, architettura urbana).
L’8 giugno i lavori verranno aperti da un video-messaggio del presidente del Consiglio Romano Prodi che, come è noto, ha da tempo posto il tema dell’attrazione degli investimenti esteri tra i punti chiave dell’agenda del Governo. Seguirà l’intervento del nuovo amministratore delegato di Sviluppo Italia Domenico Arcuri. Tema centrale del dibattito della giornata sarà il ruolo che già oggi stanno giocando le economie emergenti (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa – BRICS) non solo come attrattori di investimenti, ma come investitori nelle aree di nuova industrializzazione e nei paesi avanzati, in particolare in Europa. A partire da esempi concreti come la Singular ID di Singapore e l’indiana Videocon, imprese che hanno investito in Italia, seguirà una discussione sulle prospettive future che chiuderà i lavori della conferenza.