In un paese dove gli utenti ferroviari subiscono quotidianamente disagi e disservizi di ogni genere, è difficile capire la scelta compiuta sabato scorso di sacrificare i diritti di migliaia di viaggiatori paganti alle pretese di alcune centinaia di “disobbedienti”.

“Dalle cronache abbiamo appreso infatti che i no global radunatisi nella stazione di Bologna hanno dapprima causato ritardi di ore ai convogli in transito, poi chiesto ed ottenuto di viaggiare al prezzo simbolico da loro stabilito, infine sono saliti senza nemmeno pagare tale prezzo simbolico (10,00 Euro), ma facendo una semplice colletta, come a dire: chi vuole faccia un’offerta a Trenitalia.
La stampa ha inoltre riferito che il convoglio con a bordo i no global, rischiando di arrivare in ritardo alla manifestazione, è stato “accelerato”con l’attribuzione di una priorità che ha consentito di recuperare parte del ritardo, probabilmente a danno di altri treni.
Analogo copione per il ritorno: viaggio gratis con contorno di cassonetti bruciati, sassaiole, distruzione degli arredi di una stazione (Tiburtina).
In conclusione, dai fatti di sabato emerge una morale e una domanda. La morale è che con la minaccia e la violenza è possibile ottenere quello che invece è negato a quanti si comportano con civiltà e correttezza. Oggi qualsiasi gruppo di una certa consistenza (tifoserie organizzate, pellegrinaggi parrocchiali, associazioni giovanili, ecc) sa che viaggiare gratis in treno è possibile: basta bloccare i binari, minacciare l’ordine pubblico e il ricatto viene accettato.
La domanda è : in questo quadro che prospettive ha la nostra democrazia?”

(Andrea De Pasquale , Gabriele Zaniboni,
Fabrizio Castellari – Gruppo Consiliare Provincia Bologna, La Margherita – DL)