Atc ritiene che la valutazione delle soluzioni proposte dalle organizzazioni sindacali debba avvenire all’interno di un confronto tra tutti i soggetti coinvolti sul tema della sicurezza in città che porti a decisioni condivise e a risultati concreti in termini di maggior sicurezza di chi opera quotidianamente per un’attività di servizio sulla strada.

E’ evidente, d’altra parte, che non si possono prevenire quegli atti di chiara matrice delinquenziale, compiuti da soggetti con problemi di disagio sociale, a danno di autisti, verificatori ed accertatori nell’esercizio delle loro mansioni.

Come già ricordato il 3 luglio scorso, Atc continua ad operare con attenzione, di concerto con le Forze dell’Ordine e con ogni altra istituzione preposta alla sicurezza delle persone per far sì che sia tutelata l’incolumità dei propri dipendenti. A tal riguardo, sia l’accordo stretto da Atc e Questura per una maggiore presenza degli agenti sui bus, sia il maggior numero di forze di presidio per l’ordine pubblico richieste in specifico dall’Amministrazione comunale, potranno contribuire ad un rafforzamento dei controlli sui mezzi.

Vale la pena di ricordare ancora una volta che Atc non è né silente né latitante: oltre al citato accordo con la Questura, ha istituito da tempo al proprio interno una “Commissione-mezzi”, organismo permanente in cui dirigenti aziendali e rappresentanti dei lavoratori discutono e validano soluzioni tecniche a protezione del posto-guida. A seguito di questo lavoro condiviso sono state installate ben 477 protezioni del posto-guida su altrettanti autobus in circolazione a Bologna.

Questo dimostra che l’azienda Atc non considera quanto proviene dai rappresentanti sindacali come una proposta di controparte, ma come tema di lavoro congiunto, che proseguirà senza interruzioni, al fine di garantire le migliori condizioni di sicurezza a bordo dei mezzi.