La raccolta differenziata in provincia di Modena cresce sfiorando il 40 per cento (nel 2005 era al 36,8), però continuano ad aumentare i rifiuti prodotti: ogni modenese ne produce ogni anno 642 chili, oltre un chilo e 700 grammi al giorno. I dati emergono dall’Osservatorio provinciale sui rifiuti sulla base delle informazioni fornite da Comuni e gestori del servizio Aimag, Geovest, Hera e Sat.

La raccolta differenziata è arrivata nel 2006 al 39,3 per cento con punte oltre il 50 per cento a Nonantola, Castelnuovo Rangone, Formigine e Novi (vedi comunicato n. 1140), mentre in montagna i dati sono ancora sotto la media (29 per cento), ma è stato finanziato di recente un progetto di Hera per rilanciare il servizio in tutto l’Appennino.

“Si tratta di dati in costante aumento – sottolinea Alberto Caldana, assessore all’Ambiente della Provincia di Modena – ma dimostrano anche che per raggiungere l’obiettivo del 55 per cento occorre un ulteriore sforzo in particolare per estendere i nuovi metodi di raccolta dell’organico. La strategia della Provincia è quella di garantire un gestione equilibrata dei rifiuti urbani basata su riciclo e termovalorizzazione, riducendo fortemente il ricorso allo smaltimento in discarica. L’incremento del riciclo, però, deve essere accompagnato da riduzione della produzione dei rifiuti, purtroppo ancora in crescita”.

Infatti dai dati emerge che la produzione complessiva dei rifiuti nel modenese sale a 430 mila tonnellate contro le 416 mila tonnellate del 2005.

Nel 2006 il 27 per cento dei rifiuti è stato smaltito in discarica, il 23 per cento nell’inceneritore di Modena, l’11 per cento viene avviato alla selezione nell’impianto di compostaggio di Carpi e il resto al recupero nelle 215 aziende modenesi di riciclaggio dei rifiuti.

La raccolta differenziata è composta per il 23 per cento da potature e sfalci, l’11 per cento da vetro e lattine, il 10 per cento da frazione organica, il 6 per cento da inerti e oltre il 3 per cento da plastica.

Oltre il 40 per cento di questi rifiuti è stato raccolto nelle 56 stazioni ecologiche presenti nel modenese, un risultato ottenuto anche grazie al ammodernamento della rete realizzato in questi ultimi anni.

Nel dettaglio
Con il 63,6 per cento Nonantola si conferma il comune con la quota più alta di raccolta differenziata in provincia di Modena; al secondo posto sale Novi che con il 56,5 per cento scavalca in classifica Castelnuovo Rangone che comunque raggiunge un quota significativa di 55,7.
Modena sale a quota 32,2 per cento, Carpi al 38,2, Sassuolo al 42,7, Mirandola al 43,8 per cento, mentre Pavullo sfiora il 35 per cento.
Aggregando i dati per aree, emerge che nell’area nord la raccolta differenziata supera il 45 per cento, nel resto della pianura il 38,7 per cento, nei comuni collinari il 42,3 per cento, mentre in montagna arriva al 29,3 per cento con un aumento di quasi tre punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2005.
Per potenziare il servizio in montagna
Per potenziare la raccolta differenziata in montagna, la Provincia di Modena ha finanziato, con un contributo di 568 mila euro di provenienza regionale, un progetto di Hera per la riorganizzazione del servizio. L’operazione, che avrà un costo complessivo di 860 mila euro, coinvolge i comuni di Guiglia, Fiumalbo, Montecreto, Pievepelago, Riolunato, Sestola e Zocca.
Previsto l’acquisto di nuovi cassonetti e strutture destinati alle isole ecologiche e per potenziare la raccolta differenziata dell’organico a Guiglia, primo Comune montano ad aver avviato, dal 2007, questo tipo di servizio.
In programma anche l’installazione di stazione ecologiche interrate a Zocca e a Sestola, ministazioni ecologiche in diverse località, nuovi mezzi e strutture per la raccolta dei rifiuti ingombranti e rifiuti elettronici con attivazione della raccolta a chiamata, l’acquisto di impianti informatizzati di pesatura per le isole ecologiche di Guiglia, Pievepelago e Sestola, fino a campagne di sensibilizzazione dei cittadini.