La parola sul come si farà la mosche di Bologna passa a comitati dei residenti, comunità islamica e associazioni di quartiere che, entro il 18 ottobre, dovranno presentare proposte, al vaglio poi del Consiglio comunale che deciderà entro il 30 ottobre.

Lo ha annucniato il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, dopo le critiche delle settimane scorse, fino alla provocazione del senatore Roberto Calderoli su un ‘Maiale day’.

“Abbiamo revocato la proposta di delibera sulla permuta del terreno” ha premesso Cofferati alludendo all’area di 6.000 metri quadri nel quartiere periferico di San Donato destinata a ospitare il minareto e ceduta (in permuta) dall’amministrazione alla comunità islamica.
Passo successivo sarà l’avvio di ‘”un percorso partecipativo con il quartiere”, non richiesto precedentemente e che – ha precisato il sindaco – è il motivo dello stop del progetto, escludendo anche che sia il frutto di sollecitazioni della Curia.

“Credo che sia giusto e coerente scrivere la delibera alla fine di questo percorso – ha continuato il Sindaco – fermo restando che la nostra intenzione è di fare la moschea e di farla nell’area ex Caab. Le modalità saranno affidate al confronto con i cittadini”.
Intanto il deputato Gianluca Pini, per il 29 settembre contro la moschea, ha annunciato un pellegrinaggio al santuario della Madonna di San Luca.