Sono centinaia i ragazzi della scuola media superiore modenese che nel corso dell’ultimo anno scolastico hanno partecipato entusiasticamente alle “Gare di Archimede” ed alle “Olimpiadi di Matematica”, promosse dall’Istituto Nazionale d’Alta Matematica, finalizzate a stimolare tra i giovani l’interesse per gli studi in questa disciplina. L’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, che ha collaborato allo svolgimento di queste competizioni matematiche, ospiterà circa i settanta ragazzi classificatisi i migliori di ogni istituto per il biennio ed il triennio.

Alla cerimonia di premiazione delle gare disputate in ambito locale, prevista per domani, mercoledì 26 settembre, alle ore 15.00 presso l’Aula Magna del Dipartimento di Matematica Pura ed Applicata “G. Vitali”(via Campi 213/b) a Modena, gli studenti saranno premiati con un attestato di apprezzamento per la dimostrazione di abilità offerta, ma anche di incoraggiamento a continuare a coltivare la passione per questa fondamentale materia, con un dono, che sarà consegnato dagli organizzatori delle competizioni il prof. Dante Borelli, la prof.ssa Vittorina Borsari , la prof.ssa Vanna Zanelli del Dipartimento di Matematica Pura ed Applicata “G. Vitali”dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, con libri di divulgazione della matematica, acquistati con il contributo delle scuole che hanno partecipato all’iniziativa, e con un omaggio dell’Ateneo modenese reggiano.

Nell’edizione 2006/2007 , ricordiamo, si sono particolarmente distinti tre studenti Davide Racco e Simone Tonelli del Liceo Tassoni di Modena, Enrico Oliva del Liceo Fanti di Carpi che, superata brillantemente la fase della selezione interprovinciale, hanno partecipato, lo scorso mese di maggio, alla gara nazionale che si è tenuta a Cesenatico.
La cerimonia di premiazione sarà preceduta da una lezione magistrale del prof. Paolo Gronchi dell’Università degli Studi di Firenze, che intratterrà docenti e studenti sul tema “Insiemi a spessore costante”.

Nella pratica tutti conoscono lo strumento chiamato “calibro” e come questo viene utilizzato per misurare lo spessore di tubi, fili o quant’altro. In geometria, quando si parla di spessore di un insieme piano ci riferiamo alla distanza tra due rette parallele e di supporto all’insieme. Gli insiemi a spessore costante sono quelli per cui lo spessore non dipende dalla direzione delle rette. Ad esempio, un cerchio ha ovviamente spessore costante. Nel corso della conferenza, vedremo come si possono costruire molti altri esempi, quali semplici proprietà condividono con il cerchio, perché sono collegati a problemi matematici intuitivi e dove si sono introdotti (o nascosti) nel corso dei secoli.