E’ dedicato alle danze di corte tra il ‘500 e il ‘600 il concerto che l’organista Silvano Rodi terrà nella suggestiva della cappella del Palazzo ducale di Sassuolo, questa sera nell’ambito di “Armonie tra musica e architettura”. Il concerto inizia alle 21, l’ingresso è libero.


“Armonie”, rassegna di concerti nelle chiese del territorio modenese, è promossa dalla Provincia di Modena e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena con la direzione artistica dell’associazione “Amici dell’organo Johann Sebastian Bach”.

In “Le Roy danse”, questo il titolo del concerto, Silvano Rodi propone salterelli, bergamasche, il “Balletto del Granduca” di Sweelinck, il “passamezzo antico” e altre danze dalla “Intabolatura nova” di Gardano, le “Partite sopra i cinque passi” e “Il ballo della Battaglia” di Storace, le gagliarde di Byrd e molti altri balli di corte.

Silvano Rodi si è diplomato al Conservatorio di Genova e si è poi specializzato nell’interpretazione della musica barocca francese. Organista titolare della chiesa di Santa Devota nel Principato di Monaco, ha tenuto recital d’organo in Italia e nel resto d’Europa. Dal 1998 insegna Organo all’Ecole départementale de musique des Alpes-Maritimes di Nizza.

Prezioso esempio del barocco emiliano, la chiesa palatina di San Francesco sorge sul piazzale della Rosa e appartiene al complesso del Palazzo ducale di Sassuolo al quale è collegata da un corridoio segreto. Edificata come cappella ducale da Bartolomeo Avanzini tra il 1650 e il 1653, la chiesa è decorata all’interno con i dipinti di Baldassarre Bianchi e Gian Giacomo Monti, massimi esponenti della scuola bolognese di “quadratura prospettica”, illusionistica restituzione di elementi architettonici e di fittizie dimensioni spaziali che raggiunge qui uno dei suoi apici di qualità con colonnati, balaustre, loggiati e cornicioni dipinti che moltiplicano vertiginosamente gli spazi enfatizzati da tendaggi, parati e festoni, imprese e figure allegoriche celebrative della gloria di casa d’Este. L’organo è un’opera del 1685 di Guido Lanzi.