L’Associazione stampa modenese considera profondamente sbagliata la decisione di Confindustria Modena di “ignorare” la Gazzetta, non invitando il giornale alle conferenze stampa.
Nessuno contesta la libertà di criticare giornali e giornalisti, soprattutto quando ci si ritiene in grado di contestare la correttezza o il fondamento delle notizie pubblicate.
E gli strumenti a disposizione di un’importante associazione di categoria, che rappresenta una parte fondamentale del sistema economico modenese, possono essere molti e molto efficaci, senza dover ricorrere a un boicottaggio fuori dalla storia e, soprattutto, dalla tradizione di dialogo di questa città.
A Modena, infatti, il sistema dell’informazione è cresciuto negli ultimi decenni in un contesto di grande civiltà e reciproco rispetto con i diversi poteri che, ricordiamolo, la stampa ha il compito di raccontare e di controllare. Sarebbe sbagliato pensare all’informazione solo nel ruolo di amplificatore dell’immagine e degli interessi di un partito, di un ente, di un’azienda, di un’associazione.
La Gazzetta non ha bisogno di solidarietà in questo frangente: non è la prima e, ci auguriamo, nemmeno l’ultima volta che si trova A dare fastidio a un potere.
Confindustria Modena non ha bisogno di lezioni sui valori o sullo stile. E’ sufficiente ricordare la sua storia e guardare alla qualità delle persone che la guidano e che ne fanno parte.
Confindustria Modena ha bisogno semplicemente di fare una cosa: ripensare una decisione sbagliata.

