Apprezziamo che da parte dell’Amministrazione comunale si prenda finalmente coscienza della presenza dei giovani universitari. In questi anni molto spesso abbiamo letto di iniziative culturali e di politiche rivolte all’universo dei giovani, ma è sempre stata scarsa o nulla la considerazione per la presenza degli universitari, una presenza diventata sempre più numerosa e composta da tanti “pendolari” (almeno 10.000) e da una crescente numero di “stanziali” (si calcola che i fuori sede sono circa 4.000).

Tuttavia, troviamo singolare che presentando i risultati di una ricerca condotta sugli studenti universitari e realizzata – tra l’altro – da un Consorzio Interuniversitario, AlmaLaurea, di cui noi siamo soci costituenti, nessuno abbia pensato che a quella illustrazione fosse opportuno invitare anche l’Ateneo.
E’ una dimenticanza ed una mancanza di sensibilità che non possiamo non rilevare con rammarico, in quanto nella lettura dei dati forniti, che noi potremmo completare con i risultati di indagini altrettanto approfondite fatte fra i nostri studenti “fuori sede” e dalla nostre facoltà, avremmo certamente potuto recare contributi preziosi ed utili per comprendere meglio la realtà e, soprattutto, di come gli universitari modenesi vivono il loro rapporto con l’Università e, in generale, con la città.
Ci auguriamo che la convocazione di venerdì, dei cosiddetti “stati generali della cultura”, dove finalmente potremo come Università essere messi a confronto con le altre istituzioni, consentano di recuperare quel dialogo e quello scambio tanto necessari ad approntare politiche appropriate ed efficaci, che facciano di Modena una vera “città universitaria”, cosa che lo è già ora per quanto riguarda la consistenza, la dimensione e la qualità raggiunte dal suo Ateneo, ma da ripensare completamente per quanto riguarda il peso che essa riesce ad esercitare sulle scelte dell’Amministrazione.

Il Rettore
Prof. Gian Carlo Pellacani