Il Consiglio comunale di Carpi ha trattato nella sua ultima seduta del 25 ottobre scorso due delibere relative a modifiche allo Statuto dell’Agenzia per la Mobilità e il trasporto pubblico locale spa e allo Statuto sociale di Atcm spa.

Le modifiche (a cinque articoli nel caso dello Statuto di AMo, ad un articolo specifico l’oggetto della seconda delibera) sono state presentate dall’assessore ai Trasporti e Mobilità Carmelo Alberto D’Addese e sono state oggetto di un ampio dibattito, che ha preso in considerazione non solo gli aspetti peculiari dei provvedimenti in discussione ma il ruolo stesso di Agenzia per la Mobilità e Atcm spa.


Se Massimo Valentini (Rc) ha sottolineato la necessità di valutare l’unificazione dei consigli di amministrazione di Ato e AMo, Lorena Borsari (Gci) e Paolo Zironi (Pd) hanno posto invece l’accento sul fatto che una delle modifiche allo Statuto di AMo prevede un taglio dei posti nel cda e quindi dei cosiddetti “costi della politica”. Il capogruppo di Forza Italia Roberto Andreoli ha invece parlato a questo proposito di “specchietto per le allodole visto che Atcm ha un deficit allarmante e controllore e controllato sono le stesse persone nei cda. Sarebbero necessari rappresentanti delle minoranze nei consigli di amministrazione, di questi enti magari senza diritto di voto, sarebbe un atto di trasparenza”. Stefano Garuti (Pd) ha spiegato dal canto suo che cda che lavorano bene sono garanzia di risultati positivi e di efficacia al di là del numero dei suoi componenti mentre Enrichetta Annovi (Fi) ha ribadito i dati negativi di bilancio dell’Azienda trasporti e la gestione fallimentare del servizio.
L’assessore D’Addese ha chiuso il dibattito ricordando che a Carpi il trasporto pubblico negli ultimi anni ha fatto segnare risultati positivi anche grazie agli investimenti dell’amministrazione.

Le delibere sono state approvate nello stesso modo, con l’ok di Pd, Pdci, Verdi, Sd, Rc e Gci, e il voto contrario di Fi, An, Lega, Udc.