Ieri, presso la Regione Emilia-Romagna, si è svolto un incontro con le organizzazioni dei
produttori di cereali, di foraggio e di latte, nonchè con le associazioni regionali agricole e cooperative per mettere a punto un percorso in grado di garantire la disponibilità di mangimi garantiti non OGM per l’alimentazione dei bovini da latte per la produzione del Parmigiano-Reggiano.


L’iniziativa regionale segue di poche settimane l’invito del presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Giuseppe Alai, agli allevatori affinchè aderiscano ad un programma di uso di mangimi non OGM allo scopo di allontanare il benchè minimo sospetto di contiguità con gli OGM.
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha più volte ribadito l’assoluta assenza di tracce di DNA transgenico vegetale dal latte bovino e quindi
dai formaggi. A conclusione dell’incontro, l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni ha proposto di lavorare alla definizione entro la prossima primavera di un “accordo di filiera” per la fornitura di mangimi garantiti non
OGM, assistito, in fase di avvio, tecnicamente e
finanziariamente dalle risorse regionali.

“La riunione – ha dichiarato Rabboni – ha evidenziato una pluralità di possibilità di approvvigionamento: dalla soia italiana coltivabile in regione e fuori regione, a quella d’importazione certificata OGM free, dall’erba medica di alta qualità ad altre fonti proteiche, quali favino e pisello. Su questa base si può evitare la dipendenza da fornitori monopolisti e determinare razioni alimentari ugualmente equilibrate ed economicamente sostenibili. Nelle prossime settimane verificheremo se tutte le parti in causa, allevatori, mangimisti, produttori di cereali e foraggi, produttori di sementi, aderiranno operativamente alla proposta”.