A gennaio la Regione varerà i poli tecnici formativi regionali, un progetto che metterà a disposizione delle province 10 milioni di euro all’anno in sette anni per la creazione di questi veri e propri centri di eccellenza. La Regione sta decidendo la loro collocazione, che, secondo indiscrezioni, pare avere individuato i seguenti: Piacenza per la logistica e i trasporti, Parma per l’agroalimentare, Ferrara per l’edilizia, Ravenna per l’ambiente e l’energia, Forlì-Cesena per il terziario e Rimini per il turismo-benessere. Al momento, quindi, rimarerrebbero per ora non assegnati i poli della meccanica e dei materiali.


Una volta di più, CNA ritiene indispensabile la collocazione nella nostra provincia del Polo della meccanica, innanzitutto per il peso che il settore ha nell’economia dell’intera regione (il 16% delle imprese meccaniche sono modenesi), ma anche per le profonde connessioni che la meccanica vanta con altri importati distretti localizzati nel territorio modenese (dalla ceramica al biomedicale, dal tessile all’agroalimentare).

Ma la candidatura di Modena quale polo regionale della meccanica è giustificata anche dalla sua posizione centrale rispetto a Reggio e Bologna – le altre due città assieme alla nostra in competizione per assumere questo ruolo – e per il fatto che già oggi negli istituti tecnici ed industriali della nostra città si concentra il 19% degli studenti emiliano-romagnoli che scelgono appunto questo indirizzo (tanto per fare altri numeri, oltre 14.000 contro i meno di 12.900 che frequentano analoghe scuole a Bologna), a testimonianza della vocazione didattica e formativa della nostra provincia in quest’ambito.

Insomma, Modena è inconfutabilmente la città che per motivi di ordine economico, geografico e didattico meglio di altre può rappresentare un polo di eccellenza della meccanica. Rimane un vero mistero la ragione per cui questa scelta non sia già caduta sulla nostra città. Una domanda da girare alle istituzioni (Regione, appunto, e Provincia).

Per dare ulteriore vigore a questa richiesta, CNA ha promosso, insieme con altre organizzazioni, un protocollo d’intesa che ha visto l’adesione di CNI-ECIPAR, Centro Servizi PMI, Democenter-Sipe, Ial (l’ente di formazione di Cisl), l’Ente Città dei Ragazzi e l’Istituto Fermo Corni, finalizzato a sancire la disponibilità degli enti firmatari ad attivarsi in prima persona per la progettazione e la realizzazione del Polo regionale della Meccanica qualora questo sia designato nella nostra città.
Certo, la presenza sul nostro territorio di distretti come il biomedicale e la ceramica, per fare solo due esempi, rende Modena una location adatta anche per il polo relativo ai materiali, ma non vi è dubbio alcuno che la priorità vada alla meccanica.

Non si capisce, infatti, su quali basi possa essere motivata un’esclusione della nostra città da questo percorso.

L’obiettivo del protocollo d’intesa, dunque, è quello di fornire una motivazione in più alla candidatura modenese per il polo della meccanica, nella convinzione che una sua collocazione a Modena, per l’esperienza ed il know how tecnico e didattico che vanta – a questo proposito non va dimenticata né l’Università né Democenter-Sipe – rappresenti un plusvalore per l’intera regione.
Ci attendiamo che anche le istituzioni facciano quanto in loro potere per ottenere dalla Regione l’assegnazione del polo in questione, che i firmatari del protocollo d’intesa ritengono vitale per lo sviluppo del nostro territorio.