Sciopero di 8 ore domani martedì 18 dicembre dei lavoratori della Globalcarni di Spilamberto con presidio davanti ai cancelli dell’azienda, per il contratto aziendale e contro gli appalti e le terziarizzazioni in atto all’interno dell’azienda. Proclamato anche il blocco di tutti gli
straordinari e delle flessibilità d’orario.


Dopo oltre sei mesi dalla consegna della piattaforma per il rinnovo del contratto aziendale e dopo innumerevoli sollecitazioni da parte sindacale a effettuare gli incontri (solo due), nessun miglioramento si registra sullo stato del confronto. L’azienda ha risposto che le richieste economiche sonotroppo onerose e non sopportabili nell’attuale fase economica e ha espresso un no generalizzato su tutta la parte normativa.

Le difficoltà economiche dell’azienda non trovano riscontri nel grande volume di lavoro che quotidianamente è sopportato da tutti i lavoratori e le lavoratrici: ritmi e velocità di lavoro sempre maggiori e ore di straordinario ormai strutturate. Inoltre, nonostante le richieste delle
organizzazioni sindacali e delle RSU, nessuna informazione dettagliata e trasparente è stata data sullo stato economico dell’azienda.

Lo scontro più duro e complicato si deve registrare sul capitolo appalti di
manodopera. Anche in Globalcarni, come in tutto il comparto della lavorazione delle
carni suine, stiamo assistendo da anni a processi di appalti di mere prestazioni lavorative che riteniamo di dubbia regolarità, sia sul piano
legale che contrattuale.
Con la piattaforma presentata si chiede, oltre all’applicazione del contratto nazionale, maggior trasparenza ed informazione, confronti
preventivi con le RSU nel caso di nuovi appalti, applicazione del contratto degli alimentaristi e tutele sulla sicurezza per gli stessi lavoratori
dipendenti delle aziende appaltatrici.

L’azienda ha risposto negativamente su tutti i capitoli, sostenendo che applicando quanto richiesto dal sindacato, non avrebbe sostenuto la competizione con le altre imprese del settore. Quindi, dobbiamo tradurre, che se cerchiamo di applicare il contratto nazionale, così come le leggi che regolamentano gli appalti, l’azienda, a suo dire, non sarebbe più
competitiva.
Una prova di quanto i sindacati sostengono da tempo: la concorrenza in questo settore si sta giocando attraverso un perverso meccanismo di appalti a pseudo cooperative, spesso controllate dalle stesse aziende committenti, che somministrano manodopera (senza la necessaria autorizzazione ministeriale) con modalità di pagamento e livelli retributivi assai discutibili.
Argomenti già denunciati pubblicamente e alle competenti autorità.
Le organizzazioni sindacali sono ancora in attesa dei controlli nel settore delle carni, così come sono stati più volte annunciati.

Lo sciopero di domani è necessario per tutelare i salari, ma anche per la salvaguardia di un settore strategico per l’economia modenese che, con l’attuale modello d’organizzazione del lavoro, corre il rischio della deriva.