Nelle scorse settimane è stato dato mandato ad un autorevole gruppi di esperti di elaborare il ‘Codice Etico‘, un documento che riassuma il modo in cui l’Ateneo intende perseguire le proprie finalità, in particolare come intende declinare – alla luce delle norme che regolano la legislazione civile e universitaria – i comportamenti quotidiani che debbono informare la vita accademica sia per quanto riguarda la relazione tra docenti e strutture che per quanto attiene al rapporto tra i docenti ed il personale amministrativo e gli studenti.

L’obiettivo è pervenire alla formulazione di una proposta, largamente condivisa, che renda più trasparenti, chiari e cogenti i diritti ed i doveri di tutti i protagonisti del complesso processo universitario da sottoporre, successivamente, alla deliberazione dei medesimi organi.
Della commissione incaricata fanno parte in qualità di Presidente il prof. Ferdinando Taddei, professore ordinario di Chimica Organica, già Rettore dell’Università degli studi di Modena e Presidente dell’Accademica di Lettere, Scienze e Arti di Modena, il dott. Antonino Cavarra, magistrato già Presidente del Tribunale di Modena, il prof. Salvatore Luberto, già professore ordinario di Medicina legale e delle assicurazioni e Direttore del Dipartimento dei Servizi diagnostici, di laboratorio e di medicina legale del Policlinico, il prof. Carmelo Elio Tavilla, professore ordinario di Diritto medioevale, la prof. ssa Monica Saladini, Presidente del comitato Pari Opportunità dell’Ateneo, il dott. Giuseppe Bisceglie, Presidente del Consiglio del personale tecnico-amministrativo, e Giorgio Zippo, Presidente del Consiglio degli Studenti.
Con questa decisione si vuole rendere ancora più forte l’impegno quotidiano dell’Ateneo, facendo dell’accademia un luogo formativo ed educativo di eccellenza, un luogo dove prevalga il senso di consapevolezza e responsabilità, dove a tutti siano date uguali opportunità, ma in cui sia sempre più premiante il merito rispetto alle pur legittime singole aspirazioni. A questi aspetti della vita accademica e dei rapporti che intercorrono tra le persone vuole guardare il lavoro di sintesi della Commissione incaricata della stesura del ‘Codice Etico’, il quale agirà da richiamo per la salvaguardia dei diritti di ciascuno, ma anche come strumento di pressione per affermare un agire coerente, fatto di rispetto dei doveri che discendono dal proprio status, fugando l’idea di privilegi accordati a qualcuno.

“Non si parte da zero, potendo contare su quanto ci ha consegnato in termini di contributi propositivi il Codice antimobbilng e la sperimentazione della Carta dello Studente. Su questo aspetto, che coinvolge l’impegno dei docenti verso l’importante comunità studentesca – precisa il Rettore prof. Gian Carlo Pellacani – e, quindi, la responsabilità di fornire adeguati livelli di prestazione nell’attività di docenza, così come di assistenza da parte degli uffici amministrativi agli iscritti, si è lavorato tanto in questi anni, ma se ne è parlato poco. Forse abbiamo commesso l’errore di trascurare che l’attenzione sull’impegno etico deve essere giustamente posta non solo sulla trasparenza delle carriere e delle procedure deliberative e decisionali, ma anche sulla lealtà ed il rispetto verso quegli studenti, ai quali ci è stato affidato dalla società il compito di dare loro la migliore formazione e preparazione”.

Su questo terreno l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia non è assolutamente in ritardo, in quanto ha saputo anticipare – anche grazie al prezioso lavoro del Nucleo di Valutazione, uno dei primi ad essere insediato – parametri valutativi che consentano di introdurre rigore e tensione morale sia per quanto riguarda il complesso dell’attività didattica svolta che per quanto riguarda la ricerca, un’esperienza che consentirà di giungere all’adozione di norme “etiche” ispirate non tanto a generiche affermazioni di principio, ma piuttosto ad una declinazione corretta di propositi capaci di guardare a tutti gli aspetti del lavoro dei docenti e del personale. A questo preziosa opera consegnata dal Nucleo di Valutazione, si aggiunge l’altrettanto prezioso lavoro avviato dalla Commissione Pari Opportunità dell’Ateneo ed il materiale normativo e comportamentale riassunto nel Codice antimobbing, peraltro già approvato, di cui l’Ateneo è stato antesignano in Italia dopo la sua previsione contemplata nell’art. 20 del CCNL del personale non docente, esteso per quanto riguarda la sua validità anche al personale docente, comprendendo quindi nella difesa della dignità personale tutte le figure operanti nell’ambito dell’Università.