Non c’è stata nessuna tolleranza, né concessione di alcun privilegio, da parte del Comune di Reggio verso l’abuso edilizio attribuito a una famiglia di nomadi insediatasi in un’area, di loro proprietà, in via Jacopo Zannoni a San Maurizio.

Lo dimostrano i fatti e i passaggi della vicenda che riepiloghiamo – precisa il Comune in una nota.

A fine settembre la Polizia municipale, su segnalazione della sesta Circoscrizione e in accordo con il Servizio Edilizia privata, ha posto sotto sequestro l’intera area di via Zannoni, con conseguente denuncia penale sia per non aver ottemperato all’ordinanza emanata in precedenza dallo stesso Servizio Edilizia privata sia per aver riscontrato, in flagranza di reato, durante il sopralluogo un ulteriore abuso sull’area.
Successivamente, la famiglia proprietaria della area ha presentato ricorso al Giudice amministrativo, chiedendo la sospensione del provvedimento comunale che prevedeva la demolizione delle opere edilizie abusive e l’ingiunzione di ripristino dello stato dei luoghi. Il Comune si è costituito in giudizio, difendendo il proprio operato.
L’udienza di discussione si è svolta alcuni giorni prima di Natale con esito favorevole per l’Amministrazione comunale e con la conferma, quindi, della legittimità del provvedimento impugnato.
Le parti ora stanno concordando la maniera ottimale per dare esecuzione al provvedimento stesso, sebbene penda il termine per l’appello.
Per risolvere questa delicata situazione, considerata la presenza di quattro minori, i Servizi sociali comunali hanno proposto alla famiglia attualmente presente nella roulotte parcheggiata in uno spazio di loro proprietà ai bordi esterni dell’area, una soluzione per una temporanea accoglienza in un altro luogo.
Con loro si vuole, infatti, addivenire in tempi rapidi a una soluzione, se possibile condivisa, ma soprattutto nel pieno rispetto delle regole e della legalità.