Inaugurata oggi la nuova sede della Procura della Repubblica che è stata realizzata grazie al restauro di palazzo Sabbatini Carbonieri in corso Canalgrande 81. Per questo intervento di edilizia giudiziaria sono stati investiti 3 milioni 334 mila euro, di cui 2 milioni 565 mila a carico del Ministero della Giustizia e 769 mila euro finanziati direttamente dal Comune.


La Procura ha ora a disposizione 2540 metri quadri. Al primo piano saranno collocati gli uffici del Procuratore Capo, del Procuratore aggiunto e di sei Sostituti. Al secondo piano andranno quattro Sostituti e gli uffici amministrativi. Al piano terra dell’immobile sono stati realizzati la portineria, numerosi locali dedicati agli archivi e un’autorimessa. Il palazzo è ora servito da un ascensore.

Il restauro: l’intervento ha avuto come elemento centrale il recupero dell’edificio che accoglie uffici con funzione pubblica. Sono stati adottati quindi tutti gli accorgimenti per il corretto funzionamento di un moderno ufficio e le dotazioni impiantistiche che ne conseguono. Tutto questo nel pieno rispetto degli elementi artistici ed architettonici esistenti che sono stati restaurati e messi in sicurezza. Il restauro non ha modificato le parti storiche lasciando i tramezzi. Al secondo piano è stato conservato anche il pavimento in graniglia della metà del 900.
La facciata è verde settecentesco, un colore recuperato fortunosamente dopo che era stato ricoperto da numerosi strati di giallo.

La storia: il settecentesco palazzo Sabbatini, fatto costruire tra il 1752 e il 1756 da Alessandro Sabbatini, Segretario di Guerra, Gentiluomo di camera e Consigliere di stato del duca Francesco III, è uno degli edifici di maggior pregio storico – architettonico della città. Il palazzo presenta una facciata di sobria eleganza impostata in origine su un portico a cinque arcate, si sviluppa su due piani ed è caratterizzato da una particolare disposizione delle finestre. L’importanza del piano nobile è sottolineata dalle alte aperture balaustrate, quasi porte finestre, corredate di una pregevole bassa ringhiera in ferro battuto. Ancora sconosciuto il nome dell’architetto che ha realizzato il progetto, si ipotizza la consulenza dell’architetto ducale e scenografo veneziano Pietro Bezzi. L’accesso al palazzo avviene attraverso l’atrio da cui è visibile il cortile interno in cui si nota il cancello in ferro battuto, opera del fabbro Giambattista Malagoli e due arcate in cui sono alloggiate due statue in stucco che rappresentano i fiumi Secchia e Panaro. Dall’atrio si accede allo scalone d’onore a base rettangolare. Le eleganti decorazioni in stucco ornano le porte che si affacciano sullo scalone e circoscrivono l’affresco del soffitto opera del famoso pittore modenese Francesco Vellani. Lo scalone d’onore immette nella grande sala del piano nobile, l’ambiente più prestigioso del palazzo. L’appartamento di rappresentanza era completato in origine da una serie di cinque sale affacciate su corso Canalgrande.

Nel 1822 il palazzo viene acquistato dal conte Luigi Valdrighi per essere poi ceduto successivamente alle famiglie Calori – Cesis, Castefranco, Carbonieri, Adani e Martinelli. Nel 1981 l’immobile, che da alcuni anni era la sede della Biblioteca Civica, viene acquistato dal Comune di Modena.
Piano edilizia giudiziaria: Il Piano del Comune di Modena per l’edilizia giudiziaria ha previsto un investimento di oltre 9 milioni 500 mila euro per il restauro ed i lavori di adeguamento a Palazzo Sabbatini – Carbonieri, nuove aule dibattimentali (ex cinema Metropol), complesso San Pietro, archivio di via Jugoslavia, Palazzo di Giustizia e Palazzo Delfini. La prima idea di un piano per un organico progetto di potenziamento e qualificazione dell’edilizia giudiziaria modenese risale al 1993. Nel 1999 il Ministero concede l’assenso al finanziamento per tutti i progetti inoltrati con autorizzazione della Soprintendenza ai Beni architettonici e del Provveditorato per le opere pubbliche, per una somma totale di 8 milioni 366 mila euro. Appalti e cantieri prendono il via nel 2002.
Ex cinema Metropol: i locali, che si estendono su una superficie di 1500 metri, sono in affitto. Saranno la sede delle aule dibattimentali: una per la Corte d’Assise e due aule di minore dimensione per i normali dibattimenti.Tutto il primo piano, oltre alla zona per il dibattimento, è stata dotato delle pertinenze indispensabili ad un moderno e corretto funzionamento. Quindi sono stati allestiti spazi per i testimoni, cellette sia fuori che dentro l’aula per gli imputati detenuti, servizi igienici, un adeguata camera di consiglio con servizi e di un vano per i riconoscimenti. L’aula, sia dal punto di vista impiantistico che a livello di spazio, è stata progettata per accogliere anche attività diverse dal processo; per incontri, conferenze o proiezioni.
Al piano terra, sono state ricavate due aule più piccole che, pur mantenendo le camere di consiglio coi relativi servizi, utilizzano spazi comuni per i testimoni e per gli imputati detenuti. Si è provveduto, per quanto possibile, all’abbattimento delle barriere architettoniche, oltre alla dotazione di appositi servizi igienici, con rampe ecc., ma soprattutto con la costruzione di un ascensore di collegamento fra i due piani su tre livelli. I lavori sono stati interamente eseguiti, su linee di progetto redatte dall’Ufficio Tecnico del Comune. La proprietà ha messo a disposizione, come da contratto, dell’Amministrazione Giudiziaria, un locale già fruibile pienamente.
Complesso di San Pietro: l’ex monastero dei Benedettini, poi scuola media, è ora sede dei Giudici di Pace, al primo piano, e del Magistrato di sorveglianza al secondo piano. La superficie utili è di 1213 metri quadrati. Per il suo recupero sono stati investiti 2 milioni 18 mila euro.

Archivio via Jugoslavia: è una nuova struttura con le caratteristiche del contenitore industriale ricoperto con doghe in alluminio. La superficie utile complessiva è di 993 metri quadrati. Per la sua realizzazione sono stati investiti 865 mila euro. E’ attrezzato per ospitare in sicurezza tutti i materiali cartacei del Tribunale.

Palazzo di Giustizia: i lavori previsti, appalto nel prossimo autunno, hanno un costo vicino ai 3 milioni di euro. Saranno riadeguate tutte le parti murarie interne al fabbricato. Contemporaneamente sarà sopraelevato il corpo nord per la realizzazione di due nuove aule dibattimentali.
Palazzo Delfini: su un’area di 750 metri quadrati si collocheranno gli uffici giudiziari e l’ufficio recupero crediti. L’appalto è previsto per il 2009. Costo preventivo dell’intervento 237 mila euro.

“Con il completamento dei lavori della nuova sede della Procura a Palazzo Martinelli e delle nuove aule dibattimentali del Tribunale nell’ex cinema Metropol, commenta Roberto Guerzoni assessore ai Lavori pubblici, si porta a compimento un’altra parte del piano degli Uffici Giudiziari definito dal Comune di Modena insieme agli Organi dell’Amministrazione della Giustizia.Un piano per il quale è previsto un investimento di oltre 9 milioni di euro, che aveva già visto negli anni scorsi la realizzazione della sede del Giudice di Pace in San Pietro e i nuovi archivi e che sarà completato con la ristrutturazione del Palazzo di Giustizia. E’ stato un impegno importante per l’Amministrazione Comunale finalizzato a fornire buone condizioni logistiche per lo svolgimento delle attività degli Uffici Giudiziari con il contestuale recupero di importanti edifici storici di assoluto pregio architettonico.Questi investimenti, conclude Guerzoni, sono inoltre la conferma della scelta di valorizzazione del Centro Storico,mantenendovi funzioni pubbliche di grande importanza”.