I Grandi Interpreti del Teatro‘, rassegna promossa dalla Fondazione di Vignola e organizzata da Emilia Romagna Teatro Fondazione in collaborazione con il Comune di Vignola, che ha già registrato il tutto esaurito per i cinque appuntamenti in programma, apre la sua sesta edizione lunedì 28 gennaio (ore 21) con un reading di Luca Zingaretti che leggerà brani tratti dal racconto Lighea di Tomasi di Lampedusa, musicato da Germano Mazzocchetti.

L’attore, che già a partire dal film Il Branco di Marco Risi e con il Commissario Montalbano poi, ha riscontrato un successo sul grande pubblico, leggerà la storia di due uomini, entrambi siciliani che nel 1938 si incontrano a Torino in un caffè. I due, a poco a poco, entrano in una garbata e cordiale confidenza. Tra riflessioni erudite, dialoghi sagaci, battute cinicamente ironiche, trascorrono il tempo conversando di letteratura, di antichità, di vecchie e nuove abitudini di vita. In un immaginario viaggio, geografico e temporale tra il Nord e il Sud.

Nonostante Giuseppe Tomasi di Lampedusa sia noto soprattutto per Il Gattopardo, se si osserva la pur ridotta opera letteraria dell’autore, non si può far a meno di annoverare tra i suoi capolavori anche quel piccolo gioiello che è Lighea. Pubblicato postumo nel 1961 per Feltrinelli, questo racconto colpisce per le raffinate scelte semantiche che spaziano dall’italiano ricercato al dialetto popolare, la precisa e attenta costruzione della sintassi, le scrupolose descrizioni di luoghi, personaggi, eventi, ma soprattutto le sensazioni che affiorano in trasparenza. Dalle pagine del racconto ambientato nella fredda Torino emerge con vigore la calda Sicilia: l’odore della salsedine, il sapore dei ricci di mare, il profumo di rosmarino sui Nèbrodi, il gusto del miele di Melilli, le raffiche di profumo degli agrumeti, “l’incanto di Castellammare, quando le stelle si specchiano nel mare che dorme e lo spirito di chi è coricato riverso fra i lentischi si perde nel vortice del cielo mentre il corpo, teso e all’erta,teme l’avvicinarsi dei demoni”. Di tutte queste sensazioni si arricchisce lo spettacolo La Sirena, di cui Luca Zingaretti non è solo interprete ma anche curatore della regia e dell’adattamento drammaturgico, trova spazio, in un percorso tra la carnalità del Presente e la spiritualità dell’Antichità, la ricchezza della poesia della terra siciliana su cui sembra palpitare quella melensa e liquorosa stasi del vivere che connota gran parte dei paesaggi e degli uomini.