L’intervento, tenuto in apertura dell’odierna seduta del Consiglio comunale, dal presidente Gianni Sofri.


“Prima di cominciare il Consiglio vorrei dire alcune parole a nome dell’Ufficio di Presidenza su un episodio molto grave di cui i giornali
hanno parlato negli ultimi giorni e cioè la pubblicazione su un blog in internet di liste di docenti ebrei.
In realtà, come voi sapete, sono liste di docenti ebrei, ma anche non ebrei, che sono finiti lì. Molte delle persone non ebree che si sono trovate in questo elenco – e devo dire che anch’io avrei avuto la stessa reazione – hanno dichiarato il proprio orgoglio di esserci, alcuni ci sono rimasti male per non esserci. Io mi sono chiesto se si trattasse di un episodio di pigrizia o di incompetenza.

Credo, in realtà, che la pigrizia c’entrasse, perché, come voi avrete letto, questa lista di docenti non era altro che una riproduzione pura e
semplice dell’elenco delle persone che avevano firmato tempo fa un appello di protesta nei confronti di non ricordo più bene quale particolare episodio di antisemitismo che si era verificato.
Questo non toglie nulla, naturalmente, alla gravità dell’episodio. Le liste sono l’anticamera dell’infamia e dell’orrore, lo sono sempre state.
Sono la premessa della caccia all’uomo a cominciare dall’antica Roma con le liste
di proscrizione, per andare avanti con la Colonna Infame di manzoniana memoria, il maccartismo, fino ad episodi più recenti molto gravi che hanno a che vedere con il genocidio in Ruanda dove, come voi saprete,
l’indicazione delle persone da massacrare veniva data regolarmente in liste, appunto, da una radio, la radio Mille Colline.
Molti hanno pensato che questo episodio non fosse, comunque, da sopravvalutare, come il rabbino capo di Roma Di Segni, il quale ha trovato che questo episodio era un “delirio nel delirio”, e ha dichiarato: “non capisco l’attenzione dei media, sui blog c’è una miriade di dichiarazioni, fare una lista simile è una banalità… Certo è un indice del fatto che
sono in atto tante iniziative antisemite che trovano il posto ideale di maturazione nei blog”.

Ecco, io trovo che questa dichiarazione del rabbino da un lato esprime buon senso e nervi saldi, come dire: non esageriamo, non gridiamo “al lupo al lupo”, perché altrimenti corriamo dei rischi opposti a quelli del silenzio
e del lasciar correre; ma dall’altro lato, segnala che si tratta di un fatto, uno dei tanti che segnalano una reviviscenza dell’antisemitismo in forme molto diverse fra di loro e risalenti non più solo ad una tendenza
politico-culturale, ma a molte. Proprio per questo fatto, quella di Di Segni è una considerazione che si conclude in maniera molto triste e preoccupata, a volerla leggere bene.
C’è, quindi, una doppia lettura della citazione che ho fatto. Esso segnala, per l’appunto, l’esistenza di molti episodi, quando non di antisemitismo e
di razzismo vero e proprio, quanto meno di intolleranza, che minaccia la nostra società.
Non possiamo dimenticare che in molti momenti storici, alcuni ne citavo prima, l’esistenza di liste e delle indicazioni in esse contenute è, per l’appunto, la premessa di cose ben più gravi e pericolose e a volte
veramente orride. Possiamo citare un caso italiano: nel 1930 il massimo rappresentate del razzismo antisemita italiano, cioè Giovanni Preziosi, pubblicò nella sua rivista “La vita italiana” l’elenco dei 1.650 cognomi ebraici italiani e poi ripubblicò questo elenco più volte in appendice nelle varie edizioni della sua versione dei Protocolli dei Savi di Sion; e
dichiarando nell’introduzione che riteneva così di fare opera “utile”.
Quanto utile sia stata, ahimé, lo sappiamo.
Quindi, riassumendo, io penso che questa Presidenza, ma anche – credo di poterlo dire – questo Consiglio, ritiene (senza voler caricare di un peso eccessivo quanto è accaduto, però neppure sottovalutarlo) di riaffermare la
necessità di non abbassare mai la guardia nei confronti di episodi di antisemitismo, di razzismo e di intolleranza.

Grazie”.