Secondo i primi accertamenti condotti dal pm Lucia Musti, ad essere fatale ad un’anziana bolognese di 88 anni, deceduta il 12 febbraio scorso all’ospedale Bellaria dopo il tentativo di salvarla con un intervento chirurgico, sarebbe stato l’errore di un medico radiologo del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi che non avrebbe interpretato correttamente le lastre della donna.

L’anzia, I.F., era caduta due giorni prima, all’interno della casa di casa di riposo Valle verde di Rastignano, in provincia di Bologna, in cui viveva da tempo.
L’anziana è stata subito trasportata al pronto soccorso del Sant’Orsola dove le sono stati riscontrati vari traumi, una ferita alla fronte e la frattura dell’atlante.

Dopo una serie di raggi e una tac al rachide cervicale sono stati presi accordi con l’ortopedico di turno al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore. I.F. così è stata dimessa dal Sant’Orsola per essere portata al Maggiore, dove è stata visitata e dimessa poco dopo le 15.
Due giorni dopo, il 12 febbraio, la donna è entrata in uno stato soporoso e così di nuovo dalla casa di cura è stata portata con l’ambulanza al pronto soccorso del Sant’Orsola. Una tac ha messo in evidenza un “ematoma sub-durale acuto” di 12 millimetri. C’é stato l’ennesimo trasferimento, questa volta all’ospedale Bellaria dove è stata sottoposta ad intervento alle 16, ma poco dopo le 20 l’anziana è morta.

Dopo la segnalazione alla Procura della Polizia il Pm ha avviato l’inchiesta e disposto l’autopsia.

Il radiologo è stato indagato anche come atto a sua garanzia per poter nominare un suo consulente di fiducia per gli accertamenti medico legali.