In Emilia Romagna (dati ARPA) al 21 febbraio già
fuori legge Cesena con 40 superamenti su 52
giorni, Modena con 38, Reggio Emilia con 37. Già superato il limite annuo di 35 giorni ammesso dalle normative europe.
Nella poco invidiabile classifica anche Rimini
con 29, Parma con 27, Piacenza con 24, Bologna e Ferrara con 23.


Legambiente: “Evidenti le responsabilità delle
amministrazioni locali, provinciali e regionali.
Necessarie immediate misure antinquinamento,
mentre si continuano a chiedere soldi per le
strade e si lasciano a secco treni e trasporti locali.
Cesena con 40 superamenti su 52 giorni, Modena
con 38 e Reggio Emilia con 37 sono fra le prime
città italiane fuorilegge del 2008 per colpa
dello smog. E dell’incapacità delle
amministrazioni locali di attuare serie misure
anti-inquinamento”.

E’ il duro j’accuse di Legambiente all’amministrazione pubblica per la
situazione dell’inquinamento dell’aria nelle
città italiane. Secondo i dati registrati dalle
centraline di monitoraggio della qualità
dell’aria, aggiornati al 19 febbraio 2008 il
quadro dei primi 52 giorni dell’anno è già
allarmante.

Nella poco invidiabile classifica seguono altre città dell’Emilia Romagna: Rimini con 29 superamenti su 52 giorni, Parma con 27, Piacenza con 24, Bologna e Ferrara con 23. La situazione è preoccupante in tutta Italia, e non solo per il numero elevato di superamenti e le possibili conseguenze sulla salute dei cittadini, ma anche per la disperante cronicità con cui si ripropone l’allarme – ha commentato Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente -. Il quadro, infatti, è pressoché identico a quello dello scorso anno e di quello ancora precedente”.

Il PM10 non cala. L’emergenza non cambia, i
problemi rimangono gli stessi e i provvedimenti
adottati nel tentativo di risolverli pure.
Purtroppo non aiuta una normativa europea che
fissa precisi standard di qualità dell’aria, ma
purtroppo non punisce chi non rispetta le soglie previste dalla legge.
Car sharing, taxi collettivi, intermodalità tra
bicicletta e treni metropolitani: sono tanti gli
strumenti che si possono attuare nel nostro paese
per sviluppare un trasporto pubblico efficiente,
differenziato e competitivo con il mezzo privato.
Invece si insiste nel finanziamento delle
autostrade (sono 6 quelle “nuove” proposte per
l’Emilia Romagna) e si lasciano a secco i treni e
il trasporto pubblico locale.
Per vincere la sfida della mobilità urbana – ha aggiunto Vittorio Cogliati Dezza – in primo luogo i sindaci che devono mettere in campo misure volte a ricavare i fondi per gli interventi necessari, sulla scia del road pricing di Milano attivo dal gennaio 2008. Il pedaggio per entrare con le quattro ruote nei centri urbani è un provvedimento in cui crediamo, forti delle esperienze positive di riduzione di traffico e inquinamento in grandi città come Londra e Stoccolma. È indispensabile però – conclude Cogliati Dezza – che i proventi siano interamente investiti nel potenziamento del trasporto pubblico: solo così potrà davvero essere uno strumento utile per combattere smog e congestione, liberando i polmoni dei cittadini e le strade delle città”.