Continuano le indagini della Polizia Postale e delle Comunicazioni sugli episodi di spionaggio industriale contro la Ferrari ad opera di un suo ex dipendente con la complicità di tecnici e manager del team concorrente McLaren-Mercedes.


Una cinquanta di detective della Polizia della Contea inglese del Surrey, su disposizione dell’Home Office britannico, ha avviato
un’indagine la cui esecuzione, nel dicembre scorso, era stata richiesta in regime di commissione rogatoria internazionale dal
pm Giuseppe Bernardi Tibis della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Modena, titolare dell’inchiesta penale incardinata sul territorio italiano e che si è sviluppata, sugli stessi episodi di spionaggio industriale, parallelamente a quella
amministrativa condotta dalla Federazione Internazionale dell’Automobile.
Nei prossimi giorni i detective inglesi, con la collaborazione degli investigatori del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, completeranno le attività istruttorie richieste dal magistrato italiano ed avvieranno l’analisi dei documenti e del materiale informatico al fine di individuare eventuali tracce dei reati oggetto di
indagine.

Queste risultanze – riferisce la Polizia Postale –
confluiranno nell’ampio quadro indiziario e probatorio già delineato dall’inchiesta penale coordinata dalla Procura della Repubblica di Modena, dal quale chiaramente emerge la responsabilità del management e di alcuni tecnici di elevato profilo del team McLaren tanto per l’episodio di “spionaggio industriale” in danno del team Ferrari quanto per il fatto di essersi avvantaggiati, sia in sede aziendale che sportiva, dei dati e delle informazioni relativi sia alla progettazione della monoposto che ha disputato il campionato del mondo Formula 1 2007 sia alle strategie di gara e di qualifica del team italiano.
I segreti industriali in questione, nel periodo febbraio – maggio 2007, erano stati materialmente sottratti alla Ferrari dal
suo ex dipendente Nigel Thomas Stepney, e da questo ceduti al capo meccanico della McLaren Mike Coughlan, sia in formato cartaceo (mediante la consegna in Barcellona e Londra, di un
dossier di 781 pagine, per un totale di 255 documenti) sia elettronico (attraverso centinaia di messaggi e-mail ed sms, particolarmente frequenti in concomitanza della disputa dei primi
Gran Premi del campionato 2007). Le circostanze sono state oggetto di complesse investigazioni da parte del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni che, attraverso tecniche di indagine sia tradizionali che di elevato contenuto informatico, è riuscito a ricostruire le modalità e la tempistica del passaggio dei segreti industriali dalla Ferrari alla McLaren e del loro successivo utilizzo.
Gli stessi riscontri, del resto, si erano dimostrati
determinanti anche in seno all’inchiesta amministrativa condotta dal Consiglio mondiale della Fia che, il 13 settembre 2007, proprio sulla scorta di tali risultanze aveva potuto emettere un verdetto di pesante condanna a carico della McLaren (azzeramento di tutti punti conquistati nel Mondiale costruttori e multa da 100 milioni di dollari). Ai manager ed ai tecnici della McLaren
oggetto delle attività eseguite in rogatoria, ed ovviamente a Coughlan e Stepney, la Procura della Repubblica di Modena contesta il concorso nei reati di rivelazione di segreti industriali, appropriazione indebita, violazione delle norme a
tutela del diritto d’autore e frode sportiva.