“La finanziaria 2007 ha opportunamente e giustamente ripristinato la responsabilità in solido del committente di volantini e manifesti. Questa norma era stata abrogata dal precedente governo di centro-destra. Colpiva e torna a colpire singoli cittadini e aziende, ma anche svariati enti, compresi i partiti, i cui manifesti siano affissi fuori dagli spazi consentiti, evento non insolito durante le campagne elettorali. Per poter sanzionare il committente è necessario però che abbia una personalità fisica o giuridica chiaramente identificabile. La norma ha permesso di sanzionare diverse affissioni abusive, con pubblicità commerciali di vario genere, da quando è rientrata in vigore, tanto che a gennaio 2008 sono state contestate 11 violazioni. Purtroppo la norma non è applicabile ai casi da lei citati. Sono volantini firmati da un associazione non registrata, priva di personalità giuridica e quindi priva anche di beni di qualsiasi genere, senza persone giuridicamente individuabili come responsabili dell’associazione. Da tutto ciò ne consegue che si può procedere a sanzionare solo se si identifica l’autore materiale della violazione, che deve essere colto in flagranza”.


L’assessore alla Polizia Municipale Gualtiero Monticelli ha risposto così all’interrogazione – poi trasformata in interpellanza – con cui Sergio Rusticali (Sdi) segnalava “la presenza di affissioni abusive su muri, cassonetti per rifiuti, ecc… da parte dei Centri contro l’Autodromo di Marzaglia, contro la devastazione ambientale, contro lo sgombero di Libera, annunciando un corteo di protesta per la giornata del 31 dicembre 2007. Oltre al fattore estetico ed indecoroso, se ciò fosse attuato da altri soggetti politici, economici, sociali o da singoli cittadini, scatterebbe un provvedimento sanzionatorio – ha spiegato Rusticali – Chiedo quindi quali provvedimenti intende attuare la Giunta in merito a tale situazione,essendo identificabili i soggetti responsabili” .

In fase di dibattito Antonio Maienza (Popolari per il Centro Sinistra) ha ribadito che “si deve fare qualcosa per eliminare o ridurre un fenomeno che non fa onore alla città”, sottolineando il “prezioso contributo dell’associazione Vivere Sicuri che si occupa di togliere molti di questi volantini”, ricordando infine che “la responsabilità penale vale solo se gli autori sono presi in flagranza, cosa praticamente impossibile visto che lo fanno di notte”.

Ercole Toni (Ds) ha però risposto di non concordare su questo punto né con Monticelli, né con Maienza, poiché “la norma dice che si può colpire la committenza, e nei volantini c’è l’indicazione di tutto quanto serve a risalire ai committenti, non raccontiamoci delle storie. Le mirabili imprese di questi che attaccano i volantini e dipingono i muri – ha proseguito – costano migliaia di euro l’anno alla comunità”.

Anche Dante Mazzi (Forza Italia) ha concordato con Toni, evidenziando che “le leggi ci sono e bisogna applicarle, ma bisogna conoscerle e ho l’impressione che l’assessore non le conosca tutte. Ho già parlato di questi temi in altre occasioni, ad esempio di casi di violazione delle norme del Codice della Strada, ma lei – ha detto rivolto a Monticelli – ha dato risposte non consone alla normativa vigente”.
Ivo Esposito (Forza Italia) ha invece ricordato che il problema non riguarda solo i volantini carattere politico, ma anche quelli commerciali e che “sarebbe il caso di contrastarne la diffusione”.
Monticelli ha ripreso la parola ricordando che nell’interrogazione “si parlava di Libera, chiedendo di colpire – in quanto identificabili – i responsabili. I soggetti responsabili di Libera, a quanto ne so io, non esistono perché Libera non è registrata e non ha un legale rappresentante, quindi l’affissione non è attribuibile in particolare a nessuno, a meno di trovarli in flagranza di reato”.

In fase di replica Rusticali si è dichiarato “completamente insoddisfatto. I soggetti – ha detto – sono identificabili perché hanno le autorizzazioni per le manifestazioni dalla questura, oltre che per il luogo della manifestazioni. In questo caso erano in piazza Grande e nessuno entra se non è autorizzato. Quindi erano identificabili. In secondo luogo, la realtà a cui mi riferisco ha una sede e un rapporto con questa amministrazione, ad esempio per gli allacciamenti delle utenze, quindi qualcuno che riceve queste bollette deve rispondere, perché altrimenti sarebbe grave che avesse dei contratti o desse un’autorizzazione a usare dei locali non sapendo a chi. Mi ritengo completamente insoddisfatto. Ringrazio invece il consigliere Toni per l’attività dell’associazione che si occupa anche di ripulire i muri da questi volantini”.