Il Comune come agenzia immobiliare? Accade a Reggio Emilia grazie al “Fondo di garanzia” istituito dall’amministrazione comunale per agevolare l’incontro tra domanda e offerta di case in affitto ed alleviare la tensione abitativa presente sul territorio. Con questo nuovo strumento, presentato oggi dall’assessore comunale alla Casa e ai Lavori pubblici Carla Colzi, insieme al presidente di Acer Marco Corradi, il Comune ha deciso di scendere in campo, mettendo a disposizione un fondo che ha un duplice obiettivo: da un lato aiutare chi cerca casa a trovare alloggi a prezzi accessibili; dall’altro tutelare i proprietari dai rischi di morosità e da eventuali danni all’alloggio.


“A fronte delle crescente richiesta di alloggi in affitto a prezzi calmierati rispetto a quelli di mercato – ha detto l’assessore Colzi – il Comune, facendosi garante dei possibili rischi connessi alla locazione, assicura quei proprietari di immobili che non si sentono sufficientemente tutelati a immettere l’alloggio sul libero mercato dell’affitto. Nel territorio comunale infatti, il sei per cento degli alloggi risulta sfitto e questo perché spesso i proprietari preferiscono tenerlo vuoto piuttosto che affittarlo ed esporsi a rischi di insolvenze o danneggiamenti. Mentre un numero crescente di famiglie o di singoli, pur disponendo di una certa autonomia economica, non è in grado di affrontare gli attuali canoni di mercato. Penso a studenti, lavoratori e giovani coppie che non sono in grado di accedere al mutuo per l’acquisto dell’abitazione.
Rispetto al tema della casa – ha continuato l’assessore – oggi è necessario pensare a soluzioni differenziate e guardare a quella fascia intermedia che sta tra chi necessita di un alloggio popolare e chi riesce ad acquistare”.

Per arginare questa situazione il Comune, tramite Acer, forma un elenco di aspiranti inquilini che per caratteristiche economiche (il nucleo familiare deve avere un Ise compreso tra i 13mila e 500 euro e i 60 mila euro e un valore Isee tra gli 8mila euro e i 25mila euro) e residenziali (devono essere residenti o avere attività lavorativa o di studio nel territorio comunale) hanno diritto ad un appartamento a canone calmierato. I proprietari di alloggi sono tutelati dal “Fondo di garanzia” rispetto ai rischi di morosità nel pagamento del canone (fino a un importo massimo di 2.500 euro o sei mensilità a prezzo concertato), a eventuali insolvenze relative a spese condominiali e oneri accessori (fino a un massimo di 2.500 euro) e a possibili danni procurati all’immobile (fino a un massimo di 2.500 euro). Il fondo sostiene inoltre le eventuali spese legali per procedure di morosità (massimo mille euro). Gli alloggi oltre ad essere in buono stato, devono essere in regola con le normative di legge vigenti in materia di impianti e abitabilità e il proprietario, che usufruisce delle assicurazioni del fondo, deve essere disponibile ad affittare a un canone ridotto del 10% rispetto ai canoni calmierati fissati dagli accordi territoriali.
L’elenco, che vale anche per l’assegnazione di alloggi pubblici a canone calmierato, sarà periodicamente aggiornato con nuove domande.

Il progetto nasce da un percorso di studio e concertazione che ha coinvolto nei mesi scorsi il Comune, Acer, le associazioni dei proprietari e le associazioni sindacali degli inquilini e ha dato luogo a un patto fiduciario tra le parti. “Ma l’amministrazione comunale – ha detto l’assessore Colzi – non vuole limitarsi solo a fare da intermediario. Stiamo infatti studiando la possibilità di incentivare ulteriormente i piccoli proprietari a immettere alloggi sul mercato introducendo, con il bilancio 2009, l’azzeramento dell’Ici per chi affitta a canone convenzionato”.

Gli strumenti del Comune in campo abitativo
Il Fondo di garanzia, che sarà incrementato da un contributo della Provincia di Reggio Emilia, rientra tra le misure attivate negli ultimi anni dal Comune rispetto al tema casa, un tema che si stima sia destinato a diventare sempre più critico nei prossimi anni. Una previsione di crescita della popolazione indica infatti che nei prossimi 15 anni la città potrebbe aumentare di circa 35mila unità e che il 30-40 per cento di queste nuove famiglie potrebbe non essere in condizioni di trovare alloggio a costi compatibili con le proprie disponibilità economiche.
Per far fronte all’attuale situazione e contenere l’acuirsi della tensione abitativa, l’amministrazione comunale mette in campo diverse azioni, che di anno in anno stanno incrementando il numero degli alloggi assegnati in locazione permanente o affittati a canone calmierato. Nel solo primo semestre del 2008 saranno infatti 179 gli alloggi disponibili a canone convenzionato, a fronte dei 128 assegnati nel 2007, dei 71 del 2006 e dei 30 del 2003 (vedi allegato).
Tra le azioni e gli strumenti attivati dal Comune, il “Fondo sociale per l’affitto” con cui sostiene ogni anno migliaia di famiglie con un contributo ai canoni di locazione; l’aumento del patrimonio pubblico di alloggi da destinare all’affitto a canone calmierato e il recupero del patrimonio pubblico esistente (oltre 8 milioni di euro di investimenti per la manutenzione straordinaria 2007-2008 di 204 alloggi vuoti e 844 occupati; oltre 17 milioni di euro per la riqualificazione del Compagnoni e la creazione di nuovi alloggi pubblici); la realizzazione di alloggi per studenti e contributi ai privati che affittano a studenti; l’accordo con le imprese costruttrici per la concessione di un premio di cubatura edilizia per realizzazione di alloggi da destinare ad affitto calmierato per 15 anni.
Le nuove esigenze abitative

Il premio di cubatura per i costruttori, recentemente introdotto con successo dall’amministrazione comunale (entro giugno permetterà l’assegnazione di 82 gli alloggi a canone calmierato), fornisce una fotografia delle esigenze abitative delle fasce con redditi medio-bassi. Dall’analisi delle 280 domande pervenute per partecipare all’assegnazione, emerge che il 60% dei richiedenti è costituito da nuclei composti da una o due persone, quelle cioè maggiormente in affanno per il pagamento dei canoni, il 31% da famiglie ha tre-quattro componenti e solo il 9% oltre le cinque persone. Particolarmente critica la situazione economica perché il 41% dei nuclei ha un imponibile Irpef fino a 5mila euro, il 19% dai 5 ai 10mila euro, un altro 15% da 10 a 15mila euro e solo il 6% supera i 25mila euro. Tra le tipologie familiari, oltre il 46% è composta da minorenni, il 16% sono famiglie monogenitoriali, il 27% extracomunitari, nell’11% dei casi vi sono portatori di handicap e in un altro 11% ultrasessantenni.

Per essere inseriti nell’elenco predisposto dal Comune e usufruire delle tutele del “Fondo di garanzia” sia chi offre che chi cerca casa può rivolgersi ad Acer Azienda casa Emilia Romagna in via della Costituzione 6, tel. 0522.236611 – e-mail e Acer Reggio.

Per informazioni: Comune informa, via Farini 2/1 – tel. 0522.456660 e 456600 –
e-mail.
Spazio dei cittadini Ospizio, via Tamburini 1 – tel. 0522 456335/456336 –
e-mail. Spazio dei cittadini Pieve, via Fratelli Cervi 70 – tel. 0522 456180/456181 –
e-mail
Abitare popolare.