A pochi giorni dalla scadenza elettorale Confindustra Emilia-Romagna scrive ai candidati alle prossime politiche, per sottolineare “priorità, bisogni e aspettative del sistema produttivo regionale” proponendo a coloro che sarnno eletti di “in quest’aerea del Paese di condividerle e di trasformarle in azioni concrete e provvedimenti tempestivi”; una lettera, ha spiegato questa mattina Anna Maria Artoni, presidente dell’associazione degli industriali della regione, “in cui ci raccontiamo e chiediamo di vederci rappresentanti nel modo giusto, un territorio con ottime eccellenze, ma non solo e non singole eccellenze e singoli territori. Perchè è il momento di scelte coraggiose”:


“L’Emilia-Romagna è uno dei principali protagonisti della crescita italiana ed europea – ha ricordato Artoni – risultati che sono il frutto di una precisa scelta dell’impegno degli imprenditori emiliano-romagnoli. Chiediamo ai politici che saranno eletti in Emilia-Romagna di assumersi la responsabilità di portare a livello nazionale, traducendola in politiche economiche ed industriali che favoriscano gli investimenti delle imprese in ricerca e sviluppo, qualità del capitale umano, innovazione di prodotto e di processo, internazionalizzazione”.

L’Emilia-Romagna è “una terra di mezzo” ha sottolineato il numero uno degli industriali regionali, per questo gli investimenti pubblici in questa regione hanno un valore doppio: non servono soltanto a supportare lo sviluppo delle nostre imprese ma anche a connettere l’Italia all’Europa e alla velocità di cambiamento delle sue regioni più avanzate”; e proprio per favorire lo sviluppo delle imprese, servono innanzitutto le infrastrutture a partire dalla realizzazione del Passante Nord, la E55, la bretella Campogalliano-Sassuolo, opere che non possono essere “considerate semplici questioni locali – ha spiegato Artoni – perchè se ne trascurano gli effetti e le ricadute economiche per tutto il Paese”.

Tra le priorità che gli imprenditori ritengono necessarie sta anche un miglioramento della riforma federalista, che attribuisca alle Regioni autonomia e responsabilità di spesa. nelle scelte di politica economica industriale. Esigenza sempre fortemente sentita dalle imprese è ancora quella di una vera semplificazione burocratica “che deve accompagnarsi – ha concluso Artoni – ad una razionalizzazione del dedalo di competenze e sovrapposizioni tra enti e amministrazioni”.