Furono gli oltre 300 km/h, tenuti dal pilota nel compiere la manovra di affondata e cabrata – superiori alla velocità massima prevista e alla velocità massima di volo in condizioni ventose, come erano in quel giorno – a provocare il collasso del velivolo superleggero che il 23 luglio 2007 costò la vita a Vittorino Magnani, esperto collaudatore sessantenne di Fidenza (Parma), che morì sul colpo dopo lo schianto sulla aviosuperficie di Ozzano, dove era in corso una rassegna del settore.


A trarre questa conclusione l’inchiesta condotta dal Pm Stefano Orsi e che si è basata sulla consulenza tecnica del prof.Gian Marco Saggiani, della facoltà di ingegneria di Bologna.

Orsi ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta, aperta contro ignoti per i reati di omicidio colposo e disastro aereo colposo, ma farà segnalazione all’Enac e al ministero dei trasporti sulla inadeguatezza dell’omologazione del velivolo pilotato da Magnani come ultraleggero.