Il Piano urbano della mobilità rappresenta uno strumento nuovo, mai utilizzato sino ad ora. La novità consiste nel fatto che si vogliono affrontare le problematiche della viabilità contestualmente (e non successivamente come avveniva in precedenza) agli altri studi e pianificazioni che riguardano il territorio.

Occorre a mio avviso mettere in luce quelli che sono i principali punti di forza di questo progetto: un orizzonte volto al medio-lungo periodo (traguardo finale al 2015 e traguardo intermedio al 2010) che include risposte concrete nell’immediato e la consapevolezza di dover plasmare gli interventi tenendo conto delle modifiche che avverranno nel territorio, tra la popolazione insediata, nell’ambito delle attività e della occupazione.
Ambiziosi sono inoltre i tre macro obiettivi del Piano, ossia ridurre l’impatto ambientale del sistema della mobilità (obiettivo di carattere ambientale), ridurre la congestione del traffico (obiettivo di carattere funzionale), aumentare la sicurezza e la qualità urbana delle strade (obiettivo di carattere sociale).
Per queste motivazioni il piano non vuole essere strumento a sé stante, ma si sviluppa in stretta correlazione con altri strumenti, tra cui il Psc, lo Schema Direttore della mobilità sostenibile (che ha visto coinvolti Provincia, Comune di Reggio Emilia e Act), il Piano del Centro storico ed il Put; non da ultimo, il costante riferimento al processo di Valutazione ambientale strategica (Vas).
Il progetto ha visto il contributo, inoltre, del Dipartimento di Pianificazione dell’Università Iuav di Venezia, del Politecnico di Milano (in particolare per quel che riguarda “lo studio dei tempi e degli orari”), di Act (in ordine alla riorganizzazione della rete del trasporto pubblico).
L’elevata complessità del lavoro svolto, e da svolgere, è stata una scelta precisa, dettata dal fatto che gli aspetti di cui tener conto sono davvero molteplici e che ognuno di questi merita una risposta ben pensata. In questa ottica, sono state preliminarmente analizzate le criticità, per poi definire gli obiettivi primari e definire conseguentemente le singole proposte di intervento.

Il Pum si propone dunque di sviluppare maggiormente il trasporto ferroviario regionale e locale, nonché di rafforzare il sistema delle tangenziali (in particolare dell’asse attrezzato) e del trasporto pubblico. Tra i mezzi alternativi all’autovettura, il Piano mira ad agevolare l’utilizzo della bicicletta, con il Bici Piano di Reggio e la promozione della mobilità ciclabile.
Il Pum pone inoltre particolare attenzione alla regolazione del traffico nelle parti centrali della città. Sono previste quindi azioni di implementazione dei parcheggi di interscambio, scambiatori e di attestamento (ovviamente adeguatamente collegati al centro da servizi navetta), di regolazione della sosta in centro storico e nelle aree delle immediate vicinanze del centro storico; e ancora, l’allargamento dell’area Ztl, l’implementazione delle corsie preferenziali per il trasporto pubblico.
Tra i diversi aspetti trattati, non da ultimo quello della sicurezza sulle strade, con l’introduzione delle Zone a traffico moderato (limite dei 30 chilometri orari).

Il progetto ha tenuto ben conto del fatto che quello del traffico è un problema che ha conseguenze su diversi piani: quello dell’ambiente e, quindi, della salute dei cittadini, quello della sicurezza e della qualità urbana, quello dei tempi della città.
Credo che la delibera sul Pum in approvazione da parte del Consiglio comunale rappresenti una sintesi equilibrata che possa dare una risposta ben calmierata alle varie esigenze che vengono ad intrecciarsi, una risposta che faccia tesoro degli interventi positivi già effettuati, che modifichi gli elementi che mostrano maggiori criticità; che tenga conto delle caratteristiche del territorio esistente, che rilanci e avanzi proposte in una ottica a 360°. Questo progetto presuppone la costante collaborazione dei vari soggetti competenti e, non da ultima, la consapevolezza e la collaborazione di tutti i cittadini nel perseguimento degli obiettivi. In altre parole, trattasi di un progetto a mio avviso molto complesso, flessibile, innovativo e molto competitivo.

(Valeria Montanari, Consigliere comunale
del Partito democratico)