Oggi sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il nuovo “Testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro”, che ricompone tutta la materia, riaffermando la crucialità della prevenzione. E intanto a livello provinciale il Comitato provinciale di concertazione sulla sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro si è già attivato per una ricognizione della nuova normativa e per mettere già in campo alcune iniziative che intervengono proprio sul fronte della prevenzione. L’organo in questione, presieduto dalla Provincia, è stato attivato nel 2000 e ne fanno parte le forze sociali (sindacati e imprese) e gli organi ispettivi (Asl, Direzione provinciale del lavoro, Inail e Inps).

Nel corso di un incontro che si è tenuto recentemente si è dunque fatto il punto della situazione, ma si sono messi in agenda anche nuovi interventi, alla luce appunto della nuova normativa: “Questo Testo unico rappresenta un importante passo avanti rispetto a quanto già previsto dalla 626 – ha commentato stamattina, nel corso di una conferenza stampa, l’assessore provinciale al Lavoro Gianluca Ferrari – Oltre alle norme, il dato fondamentale e innovativo credo sia quello dell’essere riusciti ad imporre un certo clima culturale”. Nell’ambito del Comitato sono costituiti gruppi di lavoro tematici per i settori dell’edilizia, dell’agricoltura, della meccanica, delle patologie muscolo-scheletriche e della formazione e informazione. I dettagli sono stati illustrati questa mattina in Provincia ed oltre all’assessore al Lavoro Ferrari era presente anche il consulente amministrativo Armando Sacchetti.

“La Provincia intende con queste iniziative promosse dal Comitato provinciale confermare la centralità del tema sicurezza sul lavoro tra le sue strategie principali, confermato inoltre dal recente stanziamento di 380 mila euro per la formazione in materia – ha spiegato inoltre l’assessore Ferrari – nello stesso tempo promuoverà una campagna straordinaria di informazione e sensibilizzazione su questi temi che, a partire dalla cittadinanza in generale, coinvolgerà in modo particolare i lavoratori e i giovani che studiano e si apprestano ad acquisire conoscenze future sul mondo del lavoro”.

Settore agricolo. Al centro dei lavori, la questione delle macchine agricole, in particolare i trattori: si vuole infatti diffondere l’uso di dispositivi di sicurezza (roll-bar) e, insieme alle associazioni agricole, sensibilizzare gli associati, in particolare rivolgendosi alle piccole e piccolissime imprese agricole. Altra nodo da affrontare sarà quello della movimentazione dei carichi, soprattutto nei caseifici, dove tecnici esperti porteranno avanti iniziative di sensibilizzazione rivolte sia alle imprese, sia ai lavoratori.
Ma del tema collegato ai rischi della movimentazione carichi e delle conseguenti patologie muscolo-scheletriche si sta occupando anche un gruppo di lavoro specifico, poiché sta diventando la causa principale di patologia sul lavoro.
Edilizia. Quello dell’edilizia è il settore dove il rischio maggiore è dato dalle cadute dall’alto. Si tratta inoltre di un comparto in cui la stessa formazione in materia di sicurezza è davvero complicata per la forte frammentazione – a causa di un proliferare di piccolissime imprese artigiane – ma anche per un’elevata incidenza di operai stranieri, con le conseguenti difficoltà di comunicazione.
Metalmeccanica. Il settore metalmeccanico in provincia di Reggio è stato oggetto recentemente di una particolare attenzione da parte degli organi di ispezione. Ma rimane purtroppo ancora basso il livello di sicurezza per chi lavora sulle macchine stesse, nonostante i consistenti investimenti delle imprese per l’ammodernamento delle tecnologie. Non sempre infatti le macchine, anche quelle nuove, presentano adeguati dispositivi di sicurezza. Su questo fronte si sta lavorando in sinergia a livello regionale e interregionale, anche con la realizzazione di manuali on-line.
Inoltre l’Ausl di Reggio Emilia ha predisposto e collabora con le aziende del settore per favorire modalità di “autodiagnosi” in materia di sicurezza.

L’impegno della Provincia. La Provincia in particolare è impegnata sul fronte della formazione e informazione in materia di sicurezza. L’apposito gruppo di lavoro, presieduto dall’ente provinciale, ha infatti messo in campo una serie di iniziative specifiche: un Protocollo sottoscritto nel 2004 e condiviso da tutti nel quale sono indicati gli standard minimi di formazione in materia di sicurezza (numero di ore della formazione e modalità di svolgimento).
Il gruppo di lavoro ha inoltre messo a punta una modalità formativa a distanza, on-line, per quegli utenti che altrimenti sarebbero difficilmente raggiungibili con corsi di formazione tradizionali in aula. L’Ausl, ad esempio, sta attuando questa modalità di formazione in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio, rivolta a tutti i docenti e ricercatori.

Lavoratori più a rischio: stranieri e precari. I lavoratori più a rischio sono stranieri e precari. Per questo si cercherà di lavorare con maggior forza su due livelli: affrontando le questioni relative alla sicurezza sul lavoro nell’ambito ad esempio dei corsi serali di alfabetizzazione per adulti e nei momenti di accoglienza da parte delle associazioni di volontariato. Per quello che riguarda poi quella sempre più ampia fetta di lavoratori atipici e anche con contratti a tempo determinato, sono previste iniziative ad hoc. Per queste categorie infatti, la breve permanenza in un posto di lavoro non favorisce affatto l’erogazione di formazione efficace e l’acquisizione di esperienza, quindi anche la capacità di cogliere attentamente o fronteggiare eventuali situazioni di rischio.

L’ente nazionale di formazione Formatemp (che si occupa dei lavoratori interinali) ha infatti aderito a Reggio al Protocollo sugli standard minimi per la sua forte carica innovativa e ci si attende, quindi, un forte impegno in tal senso da parte delle Agenzie di somministrazione che operano a Reggio Emilia.