Nel 2007 le immatricolazioni di veicoli industriali in Emilia-Romagna sono cresciute del 4,9%, passando dalle 3.532 unità del 2006 alle 3.705 del 2007. Una crescita importante, sottolinea il Centro Ricerche Continental Autocarro che ha realizzato lo studio da cui derivano questi dati. E ciò soprattutto considerando il difficile contesto economico che, anche a livello locale, ha fortemente condizionato il livello degli scambi commerciali e dello sviluppo dell’autotrasporto.

È in assoluto Ravenna (+97% sul 2006) la provincia dell’Emilia-Romagna che nel 2007 ha registrato la percentuale di crescita più alta nelle immatricolazioni di mezzi pesanti, seguita da Bologna (+48%), da Reggio Emilia (+10%), da Modena (+9,5%) e da Rimini (+2,5%). In flessione, invece, rispetto all’anno precedente le immatricolazioni 2007 delle province di Ferrara (-0,6%), di Forlì Cesena (-8,7%), di Parma (-13,9%) e soprattutto di Piacenza (-29,4%).

L’Emilia-Romagna, per immatricolazioni di veicoli industriali registrate nel 2007, si colloca al terzo posto della graduatoria nazionale per regioni, dopo la Lombardia al primo posto ed il Veneto al secondo posto.

Nel 2007 in tutta Italia le immatricolazioni di mezzi per il trasporto pesante sono state 35.820 con una crescita dello 0,2% rispetto al 2006. Il rinnovo del parco circolante italiano dei mezzi pesanti – sottolinea il Centro Ricerche Continental Autocarro – è un’esigenza fondamentale soprattutto per l’ambiente e la sicurezza stradale. Notevoli sono stati infatti i progressi compiuti in questi anni dai costruttori di veicoli industriali, sia in termini di riduzione delle emissioni inquinanti sia di dispositivi di sicurezza. Tra l’altro per quanto riguarda la sicurezza vi è anche un recente accordo, tra Unece, l’organismo tecnico delle Nazioni Unite per l’Europa, e la Commissione Europea che ha reso obbligatoria, a partire dal 2010, la dotazione del sistema di controllo elettronico della stabilità (ESC) su tutti i nuovi veicoli. Secondo la Commissione europea, la dotazione di sistemi ESC sui veicoli industriali consentirà di risparmiare 500 vite e 2.500 incidenti all’anno nell’Unione Europea.

“L’estensione del sistema ESC agli autocarri – dice Daniel Gainza, direttore commerciale di Continental Truck – è un passo fondamentale a favore della sicurezza nell’autotrasporto pesante per aiutare il conducente a mantenere il controllo del mezzo in situazioni critiche. Ma oltre ai sistemi ESC è bene sottolineare che, un buon punto di partenza per la sicurezza e la riduzione dell’incidentalità stradale, è che un autocarro sia in buono stato di manutenzione a partire innanzitutto dalle gomme. La buona durata, l’elevata resa chilometrica, la tenuta di carreggiata e la preservazione del valore della carcassa sono fattori decisivi per un pneumatico ed una garanzia di sicurezza. E coniugare sicurezza con consumi contenuti di carburante e riduzione delle emissioni di CO2 è possibile se si pone la corretta attenzione ad un fattore determinante: la bassa resistenza al rotolamento. Continental, da tempo, ha esteso la tecnologia del basso rotolamento a tutta la sua gamma per ogni settore dell’autotrasporto con eccellenti risultati sia in termini di sicurezza sia di minori consumi di carburante (-6%) e di minori emissioni di CO2 (55 g/km)”.