E’ prorogata fino al 15 giugno a Castelvetro e Maranello la personale di uno degli artisti più importanti della scena modenese e non solo: Ermanno Vanni. Dopo un silenzio di otto anni, Ermanno Vanni torna ad esporre nei luoghi che gli sono particolarmente cari: Castelvetro, dove ha vissuto per diversi anni, e Maranello, dove vive attualmente.

Una nuova mostra di Vanni è un piccolo grande evento: l’ultima esposizione, quella alla Chiesa di San Paolo a Modena, risale infatti al 2000 ed è anche per questo, oltre che per la grande affluenza di pubblico, che si è deciso di posticipare la chiusura dell’esposizione, inizialmente prevista per l’8 giugno. In questi anni l’artista ha prodotto moltissimo, rinnovando anche la propria poetica. La mostra, un’ottantina di quadri in tutto, molti recenti e mai esposti prima, si completa tra Maranello (Villa Rangoni Machiavelli a Pozza) e Castelvetro (Palazzo Rangoni, nel Borgo Antico), due luoghi suggestivi per accogliere l’opera di un artista originale e potente, il cui uso del colore e della luce risultano di grande impatto. La mostra resta quindi aperta fino al 15 giugno (sabato e domenica ore 10-19). “Vanni non dipinge con il pennello, ma con le mani, cioè con la mente”, scrive Giuliano Della Casa nel catalogo della mostra. “I suoi riferimenti sono colti, vanno dall’arte primitiva a quella paleocristiana per arrivare a noi ed ai primi maestri del Novecento”.

Ermanno Vanni, nato a Modena il 18 giugno 1930, diplomato all’Istituto d’Arte A. Venturi nel 1947, frequenta giovanissimo studi di grandi maestri quali Sironi e Carrà. Sarà quest’ultimo a riporre in lui particolare stima e fiducia. Nel 1954, ‘55 e ‘56 è in evidenza e selezionato in diversi premi, tra cui «Triennale Giovanile di Roma», «Marzotto», «F. P. Michetti», «Biennali Milanesi alla Permanente», «Avezzano», «Premio Cesenatico». Nel 1957 vince 23 premi in estemporanee provinciali, regionali e nazionali. Approda a Milano dove tiene la sua prima importante personale alla Galleria L’Annunciata, diretta da Bruno Grossetti, presentato da Mario Fin e tenuto a battesimo dallo stesso Carrà. Nel 1958 si lega alla Galleria «La Fontanella» diretta da Aedo Galvani a Roma dove si stabilisce per 15 anni. Nel 1964 la Rai gli dedica un ampio servizio nella prestigiosa trasmissione culturale televisiva «L’Approdo». Nel 1965 gli viene conferita in Campidoglio la medaglia d’oro dal Presidente del Consiglio per la migliore esposizione a Via Margutta. Nel 1971 con la morte del suo esclusivista si ritira a Levizzano Rangone (Modena) quasi in un volontario eremitaggio. E’ del 1991 una delle sue ultime esposizioni alla sala del Paradisino a Modena. Una sua opera raffigurante la Crocifissione e Via Crucis è conservata nella Pinacoteca d’arte Moderna in Vaticano. Nel febbraio 2000 espone nella Chiesa di San Paolo a Modena. Vive a Maranello (Modena).