Diminuiscono le rette per la Scuola dell’Infanzia, rimangono invariate le rette massime dei nidi e il costo del buono pasto, incrementi contenuti entro il 2 per cento o poco più invece per le tariffe di trasporto e pre-scuola, diminuzione infine, per una significativa parte degli utenti, delle rette per la Scuola dell’infanzia; e ancora conferma della retta massima per il nido d’infanzia senza alcun ulteriore incremento e significative le riduzioni previste in caso di assenza dei bambini nella scuola dell’infanzia (4 giorni abbuonati per ogni settimana di assenza).

Questa, in sintesi, è la manovra tariffaria definita per i servizi scolastici dell’Unione delle Terre d’argine per il prossimo anno scolastico, che vedrà confermate inoltre le riduzioni delle tariffe e delle rette in relazione all’ISEE (Indicatore della situazione economica equivalente che tiene conto dei redditi e del patrimonio parametrato al numero dei componenti di ogni nucleo familiare) e alla presenza di più figli frequentanti il medesimo servizio.

In particolare la tariffa annuale intera per il trasporto scolastico passa da 200 a 205 euro: quella ridotta (riservata a chi ha un’ISEE inferiore a 12.000 euro o, dal secondo figlio in poi, a chi ha un’ISEE tra 12.000 e 20.000), sale da 110 a 113 euro. La tariffa annuale intera del pre-scuola passa da 140 a 144 euro, quella ridotta, prevista per gli stessi casi del trasporto, da 80 a 82 euro.
Gli utenti della scuola dell’infanzia che si collocano nella fascia ISEE media, dai 14.500 fino ai 22.000 euro, pagheranno un po’ meno rispetto allo scorso anno scolastico, nonostante la retta mensile massima passi da 140 a 143 euro. Questo è l’effetto dell’aumento della soglia ISEE, spostata da 20.000 a 22.000 euro, limite oltre il quale è previsto il pagamento della retta massima. Più consistente l’aumento della retta minima, da 50 a 60 euro, per un adeguamento alle rette applicate negli altri comuni della nostra provincia e della Regione Emilia Romagna; ma molto più significative sono le riduzioni previste in caso di assenza del bambino per malattia: 4 giorni infatti verranno abbuonati per ogni settimana di assenza. Confermata in 400 euro mensili la tariffa massima per il nido dell’infanzia. Aumentata invece la tariffa minima da 55 a 62 euro, anche in questo caso per un adeguamento alla rette applicate in altre realtà territoriali provinciali e regionali.

“Dopo la significativa manovra di omogeneizzazione e redistribuzione (in particolare a favore dei redditi meno alti e del ceto medio) effettuata nell’estate scorsa, che ha permesso una significativo risparmio per oltre il 65% delle famiglie residenti sul territorio dell’Unione, per il prossimo anno scolastico abbiamo ritenuto di proporre ulteriori significativi miglioramenti – dichiara l’assessore ai Servizi Educativi e Scolastici dell’Unione Giuseppe Schena – In continuità con l’intervento appena realizzato che, grazie alla personalizzazione delle rette in base all’ISEE consente una reale attenzione alle situazione delle famiglie (attraverso una redistribuzione a favore soprattutto di quelle in maggiori difficoltà) e grazie alle politiche rigorose di bilancio che abbiamo realizzato, è stato possibile dare alcuni segnali importanti e richiesti dai nostri utenti: in primo luogo non abbiamo toccato se non in modo molto lieve le rette massime, in seconda istanza sono stati pensati significativi benefici per gli utenti della scuola dell’infanzia per i quali l’allargamento della fascia di applicazione ISEE volta a favorire il ceto medio e il significativo riconoscimento delle assenze motivate dei bambini avrà un impatto importante sulle famiglie dell’Unione; in terzo luogo – anche a fronte delle economie di scala ottenute – il costo del pasto rimarrà invariato”.