7 ambulatori ad accesso diretto per la Continuità Assistenziale (ex guardia medica) attivi entro l’estate. E’ tra i principali contenuti dell’accordo sulla Continuità Assistenziale firmato oggi dall’Azienda Usl di Bologna e le organizzazioni sindacali mediche FIMMG e SMI. Gli ambulatori, 2 a Bologna e 5 sul territorio metropolitano, saranno aperti dalle 20 alle 22 dal lunedì al venerdì, dalle10 alle 12 e dalle 16 alle 18 il sabato e la domenica. L’accesso è gratuito e aperto a tutti, bambini compresi. I medici seguono infatti percorsi di formazione continua con particolare approfondimento sui temi pediatrici.

“E’ un accordo” ha dichiarato Francesco Ripa di Meana, direttore generale dell’Azienda Usl di Bologna “ che guarda al futuro, che intende migliorare la qualità del servizio offerto ai cittadini e che realizza appieno la trasformazione di un servizio, la ex guardia medica, nella Continuità Assistenziale, un servizio molto più vicino ai cittadini. Un investimento dell’Azienda per rendere più presente e decisiva l’attività dei medici del servizio di continuità assistenziale, con l’obiettivo di costruire una progressiva integrazione con i Medici di Medicina Generale, per una effettiva continuità in tutto l’arco delle 24 ore”.

L’accordo, per un valore economico di 600 mila euro che si aggiungono ai 5 milioni e 300 mila dell’investimento storico per la Continuità Assistenziale, prevede infatti che i medici di Continuità Assistenziale siano progressivamente integrati con quelli di Medicina Generale nell’ambito dei Nuclei delle Cure Primarie, favorendo in questo modo la collaborazione anche nelle ore diurne per esempio per prestazioni a persone in assistenza domiciliare integrata. Questa integrazione consentirà al medico di continuità assistenziale di conoscere meglio gli assistiti e quindi curarli meglio in caso di interventi di notte o nei festivi. I medici di continuità assistenziale potranno in futuro disporre, inoltre, di dati clinici messi a disposizione dai Medici di Medicina Generale in accordo con i loro assistiti, nel rispetto della privacy.

Altro punto importante riguarda l’informatizzazione del servizio: entro l’autunno un numero telefonico unico, infatti, assicurerà sempre la presa in carico del cittadino. “In questo senso” prosegue Ripa di Meana “diventa certamente non più decisiva la dislocazione geografica delle sedi della continuità assistenziale sia per quanto riguarda le consulenze telefoniche, che saranno sempre disponibili a prescindere dal luogo di risposta, sia le visite domiciliari che rimangono ovviamente garantite in tempi congrui”.

L’accordo prevede una valutazione congiunta sulla qualità ed efficienza del servizio rivolto al cittadino, sull’effetto di questo sugli altri servizi dell’Azienda, ad esempio il Pronto Soccorso, e sul gradimento dei cittadini: “Ci auguriamo” conclude Ripa di Mena “che questo nuovo servizio sia attentamente valutato soprattutto dai cittadini e dai loro rappresentanti. E’ intenzione dell’Azienda infatti misurare, dopo il biennio di applicazione di questo accordo, il suo effettivo impatto in termini di qualità ed efficienza”.