Alla vigilia del Gran Premio di Gran Bretagna, nona gara della stagione, abbiamo incontrato Stefano Domenicali, team principal della Scuderia Ferrari, per un bilancio di questa prima parte del campionato.


Cinque vittorie, cinque pole position e altrettanti giri più veloci in gara, 91 punti all’attivo e primato sia nella classifica Piloti che in quella Costruttori: un bilancio di cui essere orgogliosi.
“E’ vero, se guardiamo ai numeri non possiamo non dirci soddisfatti di quello che abbiamo fatto finora ma non dobbiamo dimenticare che non è stato tutto rose e fiori. Abbiamo perso per strada dei punti importanti a causa dell’affidabilità o perché abbiamo commesso degli errori, ad ogni livello, e ora la nostra situazione in classifica avrebbe potuto essere ancora migliore. Anche in un weekend dove la nostra prestazione era chiaramente fuori portata dei nostri avversari abbiamo rischiato di non centrare il massimo obiettivo per un cedimento di un particolare. Siamo stati abili e anche un po’ fortunati nel riuscire a portare al traguardo la vettura di Kimi ma questo campanello di allarme deve tenerci sempre in allerta”.

La F2008 si è dimostrata competitiva su ogni tracciato. Questo è di buon auspicio per il prosieguo della stagione?
“E’ vero, forse il dato più confortante emerso da queste prime otto gare è stata proprio la competitività dimostrata dalla vettura sui diversi tipi di tracciato affrontati finora. Rispetto allo scorso anno abbiamo fatto un bel passo avanti anche su quei circuiti che presentavano delle caratteristiche un po’ indigeste per noi, come Monaco e Montreal. Ci siamo riusciti sia perché abbiamo lavorato in fase di progettazione e sviluppo della macchina sia perché abbiamo affrontato quei Gran Premi con un approccio un po’ diverso rispetto al passato in termini di regolazioni dell’assetto. Il nostro rammarico è che, nonostante questi sforzi, non abbiamo raccolto in quelle gare quanto era alla nostra portata. Per demerito nostro o per delle situazioni un po’ particolari”.

Quale avversario ti impensierisce di più, McLaren o BMW?
Ho un grande rispetto per tutti i nove avversari della Ferrari in pista perché so quanto impegno ognuno di loro ci metta nel lavoro quotidiano. Credo che quest’anno la lotta al vertice sia una questione che coinvolge noi e le altre due squadre che hai nominato. Se la McLaren ha forse qualcosa in più al livello di prestazione assoluta, la BMW ha dimostrato un’ottima costanza di risultati che l’ha resa un avversario temibile. Quanto al campionato Piloti, ce ne sono quattro in lizza e noi siamo felici di poter contare su due di loro. Sento dire che a lungo andare potrebbe essere un problema avere due piloti in lotta fra loro e, contemporaneamente, contro avversari di altre squadre ma non sono affatto d’accordo. Quando si lavora in armonia e trasparenza all’interno del team avere due piloti in grado di vincere il titolo rappresenta una risorsa, non certo un handicap”.

Silverstone è un appuntamento storico nel calendario di Formula 1. Con quali prospettive ci arriva la Ferrari?
“E’ sempre un piacere correre in uno dei templi dell’automobilismo sportivo mondiale, un luogo cui siamo particolarmente legati perché fu proprio lì che Froilan Gonzalez colse, il 14 luglio 1951, la prima delle 206 vittorie della Scuderia in un Gran Premio iridato. E’ chiaro che vorremmo aggiungere ancora un successo ma sappiamo che ci troveremo ad affrontare avversari motivatissimi, che faranno di tutto per impedircelo. Abbiamo fatto tre buone giornate di prove la settimana scorsa e riteniamo di poter essere competitivi. Per vincere dovremo essere umili e mantenere i piedi ben saldi per terra, lavorando con grande concentrazione e attenzione ai dettagli. Se ci riusciremo, allora potremo aspirare ad un bel risultato”.

Per finire, due curiosità tecniche: ci saranno delle novità sulla vettura e che cosa farete con il motore della vettura di Raikkonen, uscito un po’ malconcio dalla gara di Magny-Cours?
Abbiamo degli aggiornamenti aerodinamici e meccanici che fanno parte del piano di sviluppo della F2008 programmato da tempo: nulla di trascendentale ma tanti piccoli dettagli che, insieme, possono dare il loro contributo in termini di miglioramento della prestazione. Quanto al motore di Kimi, credo che, alla luce della possibilità concessa dal regolamento sportivo di non incorrere in una penalità alla prima sostituzione forzata del propulsore, allora utilizzeremo una nuova unità con l’obiettivo di ridurre al minimo i rischi”.